[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2016/08/GioiaDeiMarsiChiesa_thumb32.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/GioiaDeiMarsiChiesa.mp4[/KGVID] Tante dicerie, al tempo che fu, hanno condito la vita ed il destino della Chiesa dedicata a San Vincenzo Martire, nella località di Gioia Vecchio, proprio all’ingresso del Parco Nazionale d’Abruzzo. Profanata da alcune scene a luci rosse girate al suo interno durante l’esecuzione di un film hard degli anni ’90, e rovinata, nel corso dei giorni e dei mesi, dalla scorza dura delle intemperie, oggi, il luogo di culto gioiese è tornato a respirare di nuovo grazie ad una serie di operazioni di ristrutturazione di cui è progettista e direttore dei lavori, l’ingegner Tommaso Fazi. La Chiesa ripurificata a seguito della profanazione nell’anno 2003 circa, potrà essere, quindi, a breve, nuovamente riaperta al pubblico dei fedeli, grazie anche ad un contributo della CEI (Conferenza episcopale italiana), che ha finanziato al 50% le opere di conservzione e di ripristino. Dall’anno 1970 circa, ad oggi, la Chiesa è rimasta praticamente intoccata. L’ultimo a mettere le mani su di essa, fu l’ingegner Falcone. La facciata che, ad oggi, guarda ancora verso Pescasseroli, crollata, è stata già quasi del tutto ricostruita. Essa promette bene soprattutto in vista della stagione autunnale, quando questo piccolo paradiso mai sperduto e ripurificato, tornerà a far da confessionale vero e proprio, a dispetto del titolo del film, per il suo gregge affezionato, come era una volta, tanto tempo fa.
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