[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/03/08_03_17_Avezzano_Fiamm_Siapra_thumb68.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/08_03_17_Avezzano_Fiamm_Siapra.mp4[/KGVID] L’8 marzo non è affatto una data di carta, unica e schietta nel suo genere. Un giorno, cioè, ed un mese accostati così a caso, l’uno di fianco all’altro, ma è la lettera maiuscola di un’idea. 8 marzo significa anche e soprattutto diritti. Diritti ottenuti perché si è dato forza ad un piano di doveri nelle case del lavoro. E casa del lavoro è proprio la Siapra (ex Fiamm) di Avezzano, barca a motore, oggi, per quel che concerne l’isola industriale della città di Avezzano e del bacino marsicano.
Nella giornata del 3 marzo scorso, però, per quattro ore a turno lavorativo, i dipendenti sono stati a braccia conserte. Ha partecipato allo sciopero il 90% dei lavoratori, quindi, quasi la totalità dell’esercito produttivo.
«La fabbrica Siapra – afferma il segretario regionale per Fiom-Cgil, Alfredo Fegatelli – è importantissima per il sindacato, perché è una fabbrica dove c’è sempre stata una grande partecipazione sindacale e sempre una forte unità sindacale. Parliamo – dice – di un grave errore alla base effettuato che ha dato vita allo sciopero: il fatto, cioè, che non si sia fatti partecipare i lavoratori al voto; se i lavoratori avessero partecipato al voto e avessero votato l’accordo, noi della Fiom avremmo, senza dubbio, rispettato il volere dei lavoratori stessi».
La Siapra, inoltre, che tipo di motore è per la Marsica? «E’ importantissimo, – dice Fegatelli – anche rispetto alla nuova acquisizione che sta avvenendo. Io sono – avverte – fortemente convinto che il settore dell’accumulo dell’energia sia uno dei settori del lavoro del futuro: per questo, credo che la Siapra di Avezzano possa, senza problemi, essere un punto di partenza per lo sviluppo dell’intero territorio».