“Sì, la zona rossa era necessaria, non dico il contrario. I contagi ci sono ed è giusto il provvedimento che è stato adottato, però basta puntare il dito contro i miei concittadini”.
A parlare è il primo cittadino di Morino, Roberto D’Amico, a fronte delle misure restrittive intraprese a livello provinciale e a fronte della situazione epidemiologia che si respira nel suo Comune. A Morino si contano 26 casi di contagio aggiornati.
“Basta, però, – aggiunge il sindaco – dire che a Morino ci sono state feste e compleanni di gruppo. Non siamo noi la peste della Valle Roveto. Da primo cittadino io difendo a spada tratta chi rispetta le regole e i miei concittadini le hanno rispettate, anzi a volte anche più dei residenti di altri Comuni. Si è fatto, nei giorni di Pasqua e Pasquetta, ne più e ne meno quello che si è fatto negli altri Comuni. Semplicemente, a Morino siamo stati sfortunati. Non voglio giustificare, assolutamente – continua – ma evitiamo di puntare il dito contro questo o quel Comune. Contro questo o quel cittadino, perché il periodo degli untori penso lo abbiamo superato”.
Il sindaco invita tutti a stare attenti e a continuare a mantenere alta la guardia.