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L’Aquila: Comune mette all’angolo i volontari

Capogruppo di Cambiare Insieme: "Inaccettabile". Scontro Amministrazioni-associazioni di volontariato su chi processerà i tamponi. Ipotesi dipendenti comunali

Non si arrestano le polemiche sulla gestione dell’organizzazione del maxi screening che sta interessando il capoluogo abruzzese.

Ieri, in una giornata particolarmente convulsa, le associazioni di volontariato dell’Aquila sono state al centro, loro malgrado, di una “triste” querelle che ha visto protagonisti anche un dipendente del Comune e il sindaco Pierluigi Biondi.

Al centro della vicenda le modalità di partecipazione delle stesse associazioni allo screening.

I volontari, infatti, hanno avuto rimostranze quando gli è stata chiesta una collaborazione nelle procedure di maneggiamento dei reagenti, sottolineando che “non siamo operatori sanitari e non abbiamo le qualifiche per poter assolvere a questo compito”.

Dura la reazione del responsabile del servizio, il geometra Carlo Bolino, che ha addirittura puntato il dito contro i volontari, mettendo in dubbio “l’effettivo ruolo dell’associazionismo”, minacciando infine di chiudere la “funzione volontariato” del Coc (Centro operativo comunale).

Dunque, i volontari si erano resi disponibili per tutte le operazioni di distanziamento e per la gestione della sicurezza all’esterno delle postazioni, ma il sindaco – come ribadito dal primo cittadino in una conferenza stampa, organizzata e annunciata nel tardo pomeriggio – ha rifiutato l’aiuto perché “queste possono essere svolte dai nostri operai”.

“Non è accettabile l’atteggiamento di un dipendente comunale che si arroga un diritto che non ha. E sono quasi certo che i toni sprezzanti utilizzati da questa persona nei confronti delle realtà dell’associazionismo non abbiano avuto il consenso del dirigente e dello stesso sindaco, Pierluigi Biondi”.

Così Lelio De Santis, capogruppo di Cambiare Insieme al Comune dell’Aquila, commenta a Info Media News quanto accaduto.

Secondo il consigliere il problema sarebbe a monte: “Manca l’assessore al ramo – Biondi non può umanamente assolvere a tutto e lavorare 24 ore al giorno – e mancando il capo, gli altri fanno quelli che vogliono. Una follia in una situazione delicata come questa”.

“Ora stiamo pagando le conseguenze della mancanza del vertice dirigenziale e politico”, spiega De Santis, che sottolinea di essere vicino a tutte le associazioni, che per il momento hanno scelto di restare in silenzio.

“Alle associazioni voglio dire di non temere nulla, hanno toccato con mano che non è possibile collaborare con alcuni responsabili del Comune, ma ora sarà compito della politica fare chiarezza. I volontari, che forse sono rimasti in silenzio temendo ritorsioni, devono stare assolutamente tranquilli”, prosegue.

“È assurdo trattare in questo modo le associazioni che sono sempre state disponibili con il Comune, sono sempre scese in campo e non si sono mai tirate indietro; lo hanno fatto con grande spirito di abnegazione e senso di responsabilità”, aggiunge.

E sul sindaco precisa: “Non è questo il tempo delle polemiche e capisco che Biondi si sia trovato al centro di una situazione delicatissima, ma bisogna scegliere, o si occupa dell’emergenza a tempo pieno o dell’attività amministrativa, fare tutto non è umano oggettivamente. Un funzionario comunale che non prende indicazioni da nessuno, però, è una chiara disfunzione dell’amministrazione”.

“Solidarizzo in ogni caso con le associazioni, che possono e vogliono fare. Ma ci vuole disponibilità, discrezione e competenza in questi momenti e la responsabilità, a volte, è anche dire ‘no’ quando non ci sono le condizioni. Abbiamo a che fare con dati sensibili? Serve un’assicurazione per poter ‘maneggiare’ quel tipo di materiale? Bisogna fare chiarezza”.

Alla luce della carenza di personale medico e data l’indisponibilità dei volontari, dunque, chi si occuperà di processare i tamponi?

Secondo quanto appreso, Bolino ha dichiarato che a processare i tamponi saranno i dipendenti comunali e lo stesso geometra ha sottolineato che lo faranno “senza avere particolari specializzazioni”, ma solo “grazie al buon senso”.

“Sicuramente un grazie ai dipendenti che si sono resi disponibili – aggiunge De Santis – ma non possono sostituirsi alla parte medica e infermieristica”.

“In ogni caso – conclude – mi auguro che tutti i cittadini rispondano a questo screening voluto dal Governo, che scelto di ripetere l’esperienza di Bolzano nella provincia aquilana. È importante fare i tamponi, è nell’interesse generale”.

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