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Omicidio Erradi Said: tutti assolti

Tutti assolti per incapacità di intendere e di volere

Assolto marsicano accusato di violenza sessuale sulla moglie

La vicenda che vedeva protagonisti tre avezzanesi Angelo Ferreri (oggi 38 anni), Angelo Rodorigo (oggi 35 anni) e Antonello Ferreri (deceduto nel gennaio del 2019), coinvolti nell’omicidio dell’uomo di cittadinanza marocchina ERRADI Said consumatosi nella notte tra il 3 ed il 4 dicembre 2013, si è concluso stamane dinanzi al Giudice per le indagini preliminari Dr.ssa Maria Proia, dopo esattamente sette anni dal fatto.

La notte tra il 3 ed il 4 di dicembre 2013 i tre avezzanesi, dopo essersi intrattenuti all’interno di un bar cittadino, decidevano di acquistare sostanza stupefacente del tipo cocaina, convenendo le relative modalità di acquisto e decidendo di farsela consegnare con il fine di non pagarla da un uomo marocchino di loro conoscenza, Erradi Said. Giunti al luogo dello scambio, Erradi Said non volle cedere la sostanza senza essere pagato, per cui cercava di fuggire a piedi, mentre gli indagati decidevano di inseguirlo chi a bordo dell’autovettura chi a piedi.

Dopo un brevissimo inseguimento, Erradi Said si rifugiava in un vicolo, per cui il conducente dell’auto, raggiuntolo, lo incastrava contro un cancello, mentre l’altro occupante del veicolo aprendo lo sportello anteriore lo schiacciava contro il muro, facendolo cadere nei pressi di una pietra miliare. Il corpo del magrebino veniva ritrovato esanime nell’immediatezza da parte dei vicini di casa che prestavano le prime cure, ma lo stesso decedeva nella quasi immediatezza.

A fronte delle accurate indagini del locale Commissariato di Stato nella stessa notte tra il 3 ed il 4 dicembre venivano arrestati gli autori del fatto, che venivano individuati nelle iniziali persone dei fratelli Ferreri, per poi essere posto in custodia cautelare anche il Rodorigo nell’aprile del 2014 a seguito di ulteriori indagini.

Il processo, su richiesta delle difese, rappresentate dall’ Avv. Roberto Verdecchia e dall’Avv. Antonio Milo per la posizione di Angelo Ferreri, e dall’Avv. Stefano Guanciale per la posizione di Angelo Rodorigo, si è svolto nella forma del giudizio abbreviato condizionato alla perizia sugli indagati tesa ad acclarare la capacità di intendere e di volere di questi al momento della commissione del fatto.

In data 15.07.2017 veniva dunque incaricata la Dr.ssa Marialuisa Rossi al fine di accertare se gli indagati Angelo Ferreri e Angelo Rodorigo fossero capaci di partecipare coscientemente al processo, se fossero capaci di intendere e di volere e di comprendere le proprie azioni all’epoca dei reati e se sono persone socialmente pericolose.

All’esito di tale perizia, sebbene entrambi i soggetti venivano ritenuti capaci di partecipare coscientemente al giudizio, venivano entrambi ritenuti incapaci di intendere e di volere al momento dei fatti, in quanto cronicamente intossicati da sostanza stupefacente del tipo cocaina. Venivano dunque effettuate delle osservazioni tecniche da parte della Dr.ssa Lara Seccacini nella sua qualità di Pubblico Ministero precedente, accolte dal Gup, per cui si rendeva necessaria una nuova perizia, per cui veniva incaricato il Prof. Paolo Capri, a cui venivano posti i medesimi quesiti.

Quest’ultimo perito confermava quanto emerso dalla perizia della Dr.ssa Marialuisa Rossi, di talché in data odierna, dopo un’accurata ricostruzione dei fatti da parte del P.M. e le arringhe dei difensori, il Gup, ritiratasi in camera di consiglio, uniformandosi alle richieste di tutte le parti, ha inteso dichiarare non punibili i due imputati per vizio totale di mente al momento dei fatti, applicando nei confronti del solo Angelo Rodorigo la misura di sicurezza per la durata diu due anni presso una struttura sanitaria, stante l’attuale pericolosità sociale dello stesso.

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