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Nigeriano arrestato, L’Aquila Sociale: “Fare chiarezza”

Laboratorio politico-culturale aquilano: "Massima preoccupazione per il crescente ripetersi di episodi di questo genere"

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Dopo la notizia dell’arresto per spaccio di droga di un ventitreenne nigeriano colto in stato di flagranza nei pressi di una delle principali fermate degli autobus cittadine, L’Aquila Sociale esprime la massima preoccupazione per il crescente ripetersi di episodi di questo genere.

“Se da un lato – afferma Claudia Pagliariccio, rappresentante di punta del neonato laboratorio politico-culturale – non si può non apprezzare l’operazione messa a segno da quelle forze di polizia che più di qualcuno vorrebbe invece vedere impegnate tutto il giorno a verificare la corretta compilazione dei moduli di autodichiarazione e a controllare l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale da parte della popolazione, dall’altro è per noi un’esigenza assoluta fare da megafono all’allarme sociale che il ricorrere di fatti criminosi come quello emerso due giorni fa sta da tempo ingenerando nella comunità cittadina”.

“L’Aquila che desideriamo e per la quale intendiamo impegnarci – prosegue l’esponente politico – è infatti una città capace di essere sempre più attrattiva verso l’esterno (in tal senso la scorsa estate ha dimostrato che le premesse non mancano affatto, a patto di volerle e saperle coltivare) ma anche di continuare a sviluppare gli anticorpi che le sono propri e che tuttora riescono a renderla un posto con una qualità della vita superiore a quella di tanti altri centri, siano essi più o meno popolosi del Capoluogo d’Abruzzo”.

“La mancata chiarezza sul numero degli stranieri che effettivamente dimorano in città, spessissimo senza alcun titolo per farlo, è uno dei fattori che più rischiano di minare un patrimonio che L’Aquila Sociale, invece, vuole fermamente contribuire a preservare specialmente a beneficio dei nostri concittadini più giovani, già duramente provati dalla sfibrante fase storica che ci troviamo ad attraversare. A tal proposito – conclude Pagliariccio – devo rilevare con rammarico che la nostra recente richiesta inviata alla Prefettura dell’Aquila per ottenere precise informazioni in merito ha ricevuto un riscontro del tutto insoddisfacente, ma ciò nonostante continueremo a insistere finché non otterremo risposte concrete”.

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