“La delibera di revoca del project financing dell’ospedale Ss. Annunziata, dimostra ancora una volta l’improvvisazione di cui il centrodestra è capace, elevata a sistema anche sulla gestione e soprattutto programmazione sanitaria del territorio. Di fatto Chieti con la revoca perde 250 milioni di euro, guadagnando promesse che si aggiungono alla confusione che accompagna la progressiva spoliazione della sua sanità”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci.
“Sono imbarazzanti le motivazioni contenute in una delibera votata nottetempo e fuori sacco dalla Giunta regionale alla vigilia del pronunciamento dei giudici amministrativi sul progetto – riprende l’ex assessore alla sanità – come appaiono imbarazzanti per la città, le giustificazioni dell’ex assessore Febbo a sostegno della delibera e dell’operazione che concentra altrove l’attenzione che la precedente Giunta regionale di centrosinistra aveva riservato a Chieti.
Se qualcosa di insipiente c’è, dunque, di certo non è un sindaco che prende posizione per arrestare l’agonia.
A parlare chiaro sono i fatti: il nuovo centro prelievi, le risorse per il nuovo ospedale, la riapertura dell’ospedale a Chieti alta, la pediatria, la nuova palazzina del Dipartimento cuore, i fondi per le nuove UCCP, le risorse per radioterapia, la nuova piastra interdipartimentale, la nuova clinica medica, la nuova area di degenza in psichiatria, il nuovo reparto di chirurgia, queste sono alcune delle cose che cinque anni di governo del centrosinistra hanno portato alla sanità teatina. Al contrario Il taglio di 30 milioni di euro sull’ospedale, la chiusura del distretto sanitario di Chieti Scalo, lo spostamento degli ambulatori, il crollo delle Dgr chirurgiche, la revoca delle risorse per il nuovo ospedale, il crollo del numero delle prestazioni rese, migliaia di prestazioni bloccate, importanti ruoli di primariato lasciati vacanti, invece, sono l’effetto del governo del centrodestra e dell’amministrazione Marsilio sulla sanità teatina, in soli due anni di governo.
Poi, non si spiega il perché la delibera regionale che revoca le risorse sia arrivata a ridosso del pronunciamento del Tar sul project. Né si comprende perché si debbano rivalutare decisioni prese, in quanto la Giunta ha inviato a Roma il Programma operativo 2019-2021, peraltro con gravissimo ritardo e una nuova rete ospedaliera, che di fatto non prende decisioni sostanziali su Chieti. Inoltre nulla cambia sulla necessità di intervenire sulla precarietà strutturale, vulnus a cui, project o non project, si devono trovare adeguate soluzioni: il finanziamento annunciato consente pochi lavori di ampliamento dei posti letto di terapia intensiva, che dovevano peraltro essere già a regime. Inoltre gli stessi tecnici hanno sempre sostenuto nero su bianco che l’intervento di 40 milioni di euro non avrebbe potuto rispondere ai criteri di sicurezza previsti dalle norme. Questo il quadro, sullo sfondo c’è un personale sanitario che aspetta scelte positive per valorizzare lavoro e competenze e un’utenza che chiede servizi di qualità, ora più che mai”.