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Mobilitazione Nazionale Navigator

Navigator: anche l’Abruzzo aderisce alla giornata di mobilitazione nazionale. Continuità occupazionale e rinnovate Politiche Atve alla base della rivendicazione

Il prossimo 30 aprile scadranno i contratti di circa 2.700 Navigator, figure professionali introdotte dal D.L. 28 gennaio 2019, n. 4 (contestualmente al Reddito di cittadinanza), contrattualizzate da Anpal Servizi con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa a seguito di una selezione a evidenza pubblica ed assegnate alle Regioni in rapporto al numero di potenziali beneficiari di RdC. Assegnazione ratificata da convenzioni che scadono a dicembre 2022.

Ad oggi, nonostante le ripetute sollecitazioni delle scriventi Organizzazioni Sindacali, il Ministero del Lavoro ha negato qualunque occasione di confronto per provare a condividere le soluzioni più adeguate in grado di creare i presupposti di continuità lavorativa di questi collaboratori, nell’ambito di una più ampia revisione delle politiche attive del lavoro.
Il mancato rinnovo dei contratti comporterebbe dunque gravi ripercussioni sia dal punto di vista occupazionale, considerato il numero delle persone coinvolte, ma anche sotto l’aspetto dell’impoverimento dei servizi erogati alla collettività, che registrerebbero una inevitabile e preoccupante regressione.

Riteniamo non più rinviabile la ristrutturazione ed il rafforzamento delle politiche attive, da condurre tanto a livello centrale quanto sul piano locale, per renderle strumento concreto capace di generare nuova occupazione e di accompagnare i lavoratori espulsi dai cicli produttivi nel difficile percorso di ricollocazione.

In tale ottica appare quanto meno avventata la paventata scelta di rinunciare a professionalità come i Navigator che, seppur attualmente destinati ad uno specifico segmento di intervento, stanno maturando importanti esperienze utili all’intero mercato del lavoro.

Il nostro Paese non ha bisogno di continui interventi emergenziali, slegati dal contesto e che impongono una estenuante ripartenza, ma di una visione prospettica in grado di traghettarci verso un futuro in cui i tassi di disoccupazione siano finalmente prossimi alla media europea; risollevando le sorti di tante aree in cui i numeri raggiungono livelli allarmanti, specie se riferiti ai giovani ed alla partecipazione femminile al mercato del lavoro.

Perché ciò sia possibile non si può immaginare di ridurre il numero dei lavoratori e delle lavoratrici già disponibile, che andrebbe anzi implementato per far fronte alle esigenze emergenti, specie in considerazione del rischio quanto mai attuale di infoltimento della schiera delle persone in cerca di lavoro a causa della pandemia e del termine del blocco dei licenziamenti, coincidente proprio – per uno strano scherzo del destino – con la scadenza dei contratti dei Navigator.

La sfida va affrontata in maniera sinergica, coinvolgendo – insieme alle Parti Sociali – anche le Regioni nella loro qualità di soggetti gestori del mercato del lavoro, al fine di evitare il ripetersi di interventi calati dall’alto e non condivisi da parte di chi deve fattivamente tradurre le linee politiche di indirizzo.

Per questi motivi riteniamo indispensabile procedere con una proroga dei contratti dei Navigator e la contestuale apertura di un confronto, come più volte richiesto.

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