L’auto, di proprietà della suocera, una Fiat Punto bianca, era stata ritrovata in un campo agricolo distante dal centro abitato, al confine col Comune di Cerchio. Ancora la salma non è stata restituita ai familiari per la funzione e i funerali poiché sono necessari anche ulteriori esami dal punto di vista autoptico. L’auto venne ritrovata a poca distanza – in linea d’aria circa un chilometro – dal luogo stesso del ritrovamento del cadavere del ragazzo, immerso nelle acque di un canale del Fucino, apparentemente e secondo le prime indagini senza segni di violenza.
Intanto, questa mattina i Ris di Roma sono giunti sul posto per esaminare più a fondo la macchina usata dal 33enne di San Benedetto dei Marsi per allontanarsi volontariamente da casa quella famosa domenica sera, giorno della festa del battesimo del figlio del Di Nicola. Attualmente, la macchina è custodita in un deposito giudiziario.
Inizialmente, gli inquirenti non avevano comunque trovato nulla di strano all’interno dell’abitacolo della Punto. Il 33enne era uscito di casa domenica, intorno alle 20 e 30. L’unico aspetto notato: il finestrino posteriore aperto, ma probabilmente venne aperto da Di Nicola stesso poiché i finestrini anteriori della vettura erano rotti e non potevano essere abbassati per far circolare aria.
I carabinieri, quindi, ispezioneranno la macchina, con l’intento di trovare qualche indizio in più per poter far chiarezza e luce sulle ultime ore di vita del giovane sanbenedettese.