“Non dobbiamo comunque trascurare alcuni primi segnali indicativi del disagio: il 56% degli studenti in Dad si annoia, si stanca o si distrae”.
A sottolinearlo è il direttore Generale dell’Ufficio Scolastico regionale per l’Abruzzo, Antonella Tozza, nel corso del convegno, dal titolo “Gli adolescenti e il patto educativo globale e inter-generazionale”, al quale ha partecipato, tra gli altri il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.
La Tozza ha presentato i primi risultati di una serie di iniziative volte a rilevare e comprendere come il distanziamento sociale e la didattica a distanza abbiano influito sulla vita scolastica degli studenti abruzzesi.
La rilevazione sulla percezione dei ragazzi sulla Dad ha riguardato la terza media e biennio delle superiori ed è stata elaborata dal comitato paritetico, composto dall’USR Abruzzo e dall’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo, nell’ambito dell’attuazione delle strategie e delle attività previste anche nell’ambito di un Protocollo d’intesa.
Ciò che sembra emergere ad un primo esame dei dati è che la scuola abruzzese, globalmente, sembra aver assorbito senza traumi eccessivi l’urto devastante del lockdown.
“Anche in questo frangente – ha commentato il direttore generale USR Abruzzo, Antonella Tozza – la scuola abruzzese si è mostrata resiliente – così come lo è stata in occasione del sisma del 2009. Sebbene risulti dalla fotografia un modo di fare scuola ancora tradizionale ed a carattere trasmissivo, si va consolidando la tendenza non sporadica né frammentata del ricorso alla didattica innovativa. Non dobbiamo comunque trascurare alcuni primi segnali indicativi del disagio: il 56% degli studenti in Dad si annoia, si stanca o si distrae”.