“In un periodo di emergenza sanitaria ed economica come quello del Covid, Regione Abruzzo trova il modo di aggiungere una nuova tassa sulle spalle dei cittadini e dei professionisti abruzzesi. La denuncia dell’Ordine degli Architetti di Pescara è grave, perché rende nota la nascita di un onere inaspettato da pagare per il deposito degli Attestati di Prestazione Energetica (APE), introdotto senza preavviso né confronto, come solito fare dal centrodestra fin dall’inizio della legislatura. Ancora più inaccettabile è stata la modalità con cui si è inserita sottobanco questa tassa, approfittando della momentanea sospensione del portale dedicato: al momento della riapertura del servizio, è spuntato questo nuovo prezzo da pagare. Mentre il governo nazionale si è impegnato fin dal Conte II nella misura del superbonus 110% proprio per agevolare il settore, e nel pieno fermento sul tema della certificazione energetica, Regione Abruzzo approfitta della situazione per fare cassa sulle spalle degli incolpevoli utenti”.
Il commento è del Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi: “Con questo comportamento abbiamo un’altra prova di come le parole che ripetono ai quattro venti gli Assessori della Giunta regionale e il Presidente Marsilio siano pura propaganda. Infatti, nella vita reale, non si perde occasione per colpire con ogni mezzo gli abruzzesi, inserendo spese non preventivate e che non sembrano avere alcuna ragion d’essere. L’inserimento di questa tassa, dal prezzo di 27 euro, come giustamente sottolineano dall’Ordine degli Architetti, provocherà problematiche nel rapporto professionista/committente, specialmente nel caso dei condomini, dove il costo deve essere moltiplicato per il numero di unità residenziali”.
“Se dopo oltre due anni di governo regionale assistiamo ancora a queste iniziative di soppiatto, è evidente che la Giunta Marsilio non abbia alcuna intenzione né di ascoltare i rappresentanti delle professioni né tanto meno di affrontare i problemi con spirito di leale collaborazione. Abbiano almeno il buonsenso di chiedere scusa e di togliere questa tassa, smettendo di mettere continuamente le mani nelle tasche degli abruzzesi”, conclude.