“Ciò che è accaduto a Pescara con la rimozione anzitempo del manager della Asl Armando Mancini, definita illegittima da ben due sentenze, sta per ripetersi a L’Aquila, dove la messa sotto accusa del manager Testa potrebbe finire con il commissariamento di tutta la struttura manageriale della Asl nominata dal centrodestra e potrebbe verificarsi anche a Chieti, dove sotto la lente c’è da settimane l’attività del Direttore generale Thomas Schael. Tutte nomine fatte dal centrodestra e da questo messe in discussione, senza tenere conto dei pronunciamenti che espongono il governo regionale a un nuovo e possibile atto illegittimo, spinto forse più dalla questione delle poltrone che dall’esigenza di verifica dell’operato sotto accusa, visto che tale prerogativa manca, ad esempio, sulla Asl di Pescara a guida Ciamponi dopo gli ultimi fatti di cronaca e che nel caso dell’Aquila invece accelera dopo la nomina a direttore sanitario di Alfonso Mascitelli, anch’egli “dimissinato” dall’Asr e su cui forse la politica voleva imporre una sua indicazione, anche se le norme dicono ben altro”.
Lo dichiara il capogruppo Pd Silvio Paolucci in merito alla situazione aquilana, all’indomani della lettera indirizzata dall’assessore alla Sanità al manager.
“D’altra parte – continua il Capogruppo all’Opposizione – la Regione nulla dice in relazione alla nota dell’8 maggio 2020 inoltrata dall’Azienda Sanitaria Aquilana proprio alla Regione Abruzzo circa le attività da mettere in campo sulla pandemia. In queste condizioni l’Abruzzo oggi rischia un nuovo commissariamento, da cui era uscito nel 2016 grazie al lavoro della Giunta di centrosinistra. Un lavoro, il nostro, che era incentrato sul risanamento della sanità e non sulle poltrone e sul piazzamento o rimozione del manager di turno, gioco al massacro che sembra invece continuare a interessare molto il presidente Marsilio e buona parte della sua maggioranza”.