“Non comprendiamo i toni trionfalistici di queste ultime ore sulle modifiche alla bozza della rete ospedaliera regionale, anzi ci preoccupa lo svilimento dell’attenzione su un tema così importante – queste le dichiarazioni della segretaria del PD di Avezzano, Anna Paolini – se non avessimo alzato il livello di protesta sulla prima bozza, e non avessero fatto altrettanto i sindaci marsicani, sarebbe passato il progetto di revisione della Giunta regionale con grave danno per la sanità del nostro territorio. Le nostre vibranti proteste hanno generato una certa resipiscenza della destra regionale, ma possiamo affermare che tutto ormai è risolto? Noi crediamo di no. Intanto perché gli stessi che oggi usano toni trionfalistici sono coloro che la prima bozza avevano contribuito a scriverla. E poi perché aver apparentemente recepito, nella riscrittura della bozza, tutte le richieste del territorio deve trovare riscontro e conferma negli atti ufficiali della Commissione Sanità regionale, del Consiglio regionale, nonché definita in una forma approvabile per il Ministero della Sanità. In altre parole ai cittadini vanno dette le cose come stanno: non basta scrivere numeri e sigle sulla nuova bozza della rete ospedaliera. Essa deve avere la capienza finanziaria, il riscontro di risorse umane necessarie, gli atti deliberativi presupposti e conseguenti perché tale progetto di rete ospedaliera si tenga in piedi. Tutte queste cose le vedremo alla prova dei fatti nelle prossime settimane e saranno il banco di prova di certi annunci e talune promesse che appaiono in molti casi evidentemente insostenibili.
Mettiamo da parte ingiustificati toni trionfalistici, dunque, siamo solo all’inizio di una vertenza difficile che deve vederci tutti concentrati, con il massimo sforzo di unità, per evitare i danni annunciati alla sanità marsicana. Il Sindaco della città faccia maggiore esercizio di prudenza negli annunci retorici: gli sperticati ringraziamenti ai consiglieri regionali della destra marsicana rischiano di diventare un’ ipoteca politica e un impedimento, nelle settimane prossime, per rivendicare diritti e riconoscimento per i nostri ospedali e per i nostri utenti/pazienti”