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Evasione Pescara, SAPPE: “inascoltati appelli per più sicurezza”

Pescara, clamorosa evasione di due detenuti rumeni dalla casa circondariale. La dura accusa del SAPPE: “Evasione annunciata. Inascoltati nostri appelli per più sicurezza”

Clamorosa evasione di due detenuti dalla Casa circondariale di Pescara. Ed è dura la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che parla di “evasione annunciata”.

“Adesso è prioritario catturare gli evasi”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria della Casa circondariale di Pescara”.

Capece ricostruisce gli eventi: “Questa mattina, all’atto di immettere i detenuti nel cortile per i passeggi, due detenuti ristretti hanno prima scavalcato il cortile e poi il muro per fuggire lì dove si era già verificata una evasione. A nulla è valso l’immediato allarme fatto scattare dall’Agente preposto, vista l’esiguità del personale presente. In svariate occasioni, il SAPPe ha rappresentato e manifestato a gran voce la grave carenza di personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso l’Istituto di Pescara. Il SAPPe, in prima linea a tutela e salvaguardia dei diritti dei Poliziotti Penitenziari ribadisce la necessità di intervento da parte dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria: il personale è molto anziano e la vacanza organica supera le 50 unità. A questo aggiungi una pessima organizzazione del lavoro”. Per il leader del SAPPE, dunque, “questa è una evasione annunciata, frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria sulle condizioni di sicurezza dell’istituto. Se fossero state ascoltate le continue denunce del SAPPE, probabilmente tutti gli eventi critici denunciati e questa stessa evasione non sarebbe avvenuta. E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.

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