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Il candidato Masci per il Tribunale: “Mio massimo impegno”

"Impegno comune per la salvaguardia del Tribunale". Iniziato il countdown della chiusura della sede di giustizia sulmonese. Dice il candidato: "Con la chiusura del Tribunale andrebbe via anche la Procura della Repubblica, la Polizia Giudiziaria ed il Commissariato di Pubblica Sicurezza".

Il 14 settembre è iniziato il conto alla rovescia per la chiusura del Tribunale di Sulmona prevista per tale data nel 2022, ma la battaglia combattuta in questi ultimi dieci anni dal Consiglio dell’Ordine e dalle amministrazioni comunali che si sono succedute per la salvezza del nostro presidio giudiziario deve continuare, perché solo credendoci che l’obiettivo può essere conseguito”. Ad affermarlo in una nota stampa, è l’avvocato Vittorio Masci, candidato sindaco del Centrodestra per il capoluogo peligno, chiamato alla votazione elettorale i primi giorni del mese di ottobre. Quella per il Tribunale è una battaglia corale, che riguarda più territori in Abruzzo. 4 le sedi di giustizia destinate alla chiusura, in base all’ultimo riordino della giustizia in Italia.

In un momento di particolare attenzione ed ascolto da parte dei cittadini delle idee e delle proposte e iniziative dei candidati Sindaci noi tutti, anche chi non ha mai sposato la causa né, pure se avvocato, mai partecipato alle tante assemblee aperte indette per scongiurare la chiusura, possiamo far comprendere ai cittadini come la chiusura del Tribunale non sia una vicenda che riguarda solo gli avvocati o i dipendenti dell’ufficio, ma tutti i cittadini di Sulmona e della circoscrizione giudiziaria, perché le conseguenze di tale scellerato provvedimento ricadrebbero sull’economia dell’intera collettività e ciascun cittadino ne verrebbe colpito”, afferma ancora.

“Con la chiusura del Tribunale andrebbe via anche la Procura della Repubblica, la Polizia Giudiziaria ed il Commissariato di Pubblica Sicurezza, con un evidente indebolimento della tutela da infiltrazioni malavitose, favorite anche dalla presenza di un carcere di massima sicurezza“, aggiunge Masci.

“Ma a subirne le conseguenze sarebbe l’intero tessuto economico, con perdita di indotto, conseguente alla immagine di non appetibilità del territorio, sprovvisto di presidi giudiziari, per chi su di esso vuole investire. Anche i cittadini saranno direttamente penalizzati allorquando dovranno recarsi a L’Aquila anziché a Sulmona per rendere una testimonianza, richiedere un certificato penale, per fare una rinuncia alla eredità, per fare una istanza al giudice tutelare per un minore o un interdetto. Tutte le categorie professionali che hanno attività collegate a quella giudiziaria, dai commercialisti ai tecnici, vedrebbero gravemente ridotto il loro lavoro. Non vi deve essere indifferenza per il problema, perché quando mancano importanti servizi in una città, da quello della giustizia a quello della sanità, la stessa scivola nella categoria del paesone, e la storia di Sulmona non lo merita. Io darò il mio massimo impegno perché ciò non accada, sensibilizzando i rappresentanti politici dei partiti che mi sostengono a proseguire nell’impegno parlamentare affinché la proposta di proroga, già all’attenzione dei rami del parlamento, sia approvata, per poi lavorare assieme sul progetto di revisione teso a modificare lo scellerato taglio dei presidi giudiziari in Abruzzo, che non ha esempi eguali in nessuna regione italiana”, questa la conclusione del candidato alla carica di primo cittadino.

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