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Sede unica Regione, Pettinari: “Da cdx solo caos”

Vicepresidente Consiglio regionale: "Ora vogliamo sapere una volta per tutte quali sono le intenzioni della Giunta"

La ricerca della sede Unica di Regione Abruzzo in cui dislocare dipendenti e uffici di Pescara sta diventando una vera e propria barzelletta del centrodestra abruzzese, peccato però che ci sia davvero poco da ridere quando in ballo c’è una cattiva gestione dei fondi pubblici, il futuro di centinaia di dipendenti e il servizio a migliaia di cittadini. La Regione ha ben due sedi di proprietà che ormai ha lasciato in abbandono ma cerca, in modo confusionario e senza motivo apparente, di affittare spazi che non risultano adeguati e non possono certo rappresentare una soluzione definitiva. Ora vogliamo sapere una volta per tutte quali sono le intenzioni della Giunta di centrodestra e come intende porre fine all’enorme caos generato intorno a questa situazione”.

Ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che da anni “si batte affinché chi è alla guida di Regione Abruzzo trovi una soluzione ragionevole al dislocamento di uffici e personale dovuto alla chiusura per inagibilità delle sedi di Viale Bovio e Via Raffaello”.

“La prima proposta, avanzata dalla scorsa Giunta regionale di centrosinistra fu quella dell’acquisizione del complesso denominato La City – spiega – che però fu bloccata anni fa al fine di svolgere ulteriori e necessari approfondimenti in seguito agli accertamenti giudiziari che hanno coinvolto il complesso. La soluzione trovata con La City, a mio avviso, non era comunque percorribile poiché risultava non in aderenza con i vincoli e le prescrizioni dettate dal “Piano di Rischio Aeroportuale”, ricadendo nelle Zone di Tutela C e A del Piano, le quali prevedevano espressamente di evitare la concentrazione di volumetrie di tipo residenziale, con edifici che si sviluppino in altezza, al fine di impedire punti ad alto carico antropico e la realizzazione della nuova sede della Regione Abruzzo in un ambito esterno a quello di tutela. “Oggi a distanza di anni, il vuoto lasciato dallo stop dell’acquisizione de La City non sembra colmato e – spiega ancora Pettinari – la Regione a trazione Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia naviga ancora in alto mare alla ricerca della sede unica. Anche perché si ostina a gestire con i parametri di “urgenza” quella che urgenza non è più. Infatti i dipendenti sono stati tutti ricollocati in altre strutture e la ricerca di una locazione adeguata potrebbe procedere con un iter istituzionale nell’ottica di spending review e non più con la fretta di trovare una sede temporanea in attesa di quella definitiva”.

Per fare chiarezza Pettinari ripercorre le tappe documentali della vicenda: “A oggi il Governo regionale ha adottato due Delibere (n. 415 del 15.07.2019 e n. 868 del 27.12.2019), una per continuare la ricerca dell’individuazione di una sede unica definitiva e un’altra per l’individuazione di una sede provvisoria dove poter posizionare i dipendenti da sgomberare dagli edifici dichiarati inagibili. E’ stato anche costituito un gruppo di lavoro interdipartimentale per effettuare una ricognizione e individuare il fabbisogno nel capoluogo adriatico degli uffici regionali e definire le relative soluzioni. Il 3 febbraio 2020, è stato poi pubblicato l’Avviso per reperire nel centro urbano di Pescara un immobile dai 5000 ai 7000 mq. Arrivano così due offerte da importanti società: la prima propone il Palafiere di Via Tirino e la seconda l’immobile occupato precedentemente dalla FATER. Davanti a queste due proposte il gruppo di lavoro ritiene più conveniente l’offerta che contempla l’utilizzo del Palafiere di Via Tirino, con una eccezione per quanto attiene la divisione interna degli spazi che risultano non corrispondenti alle esigenze della Regione. La società proponente, quindi, accoglie la richiesta di Regione Abruzzo di effettuare a proprie spese i dovuti lavori di adeguamento del Palafiere per ottenere le certificazioni ad uso uffici dell’immobile. Arriviamo così al 26 luglio 2021 in cui viene effettuata una Conferenza di servizi istruttoria con il Comune di Pescara proprio in merito al rilascio delle certificazioni”.

“A tutt’oggi risultano ancora in corso le interlocuzioni con la società. Ma quella delle certificazioni non è l’unica preoccupazione – spiega ancora Pettinari – la superficie dell’immobile è di circa 7000 mq, mentre gli spazi necessari a ospitare tutti gli uffici regionali su Pescara dovrebbe arrivare dai 14000 ai 20000 mq. Come se il fattore spazio non bastasse a dimostrare l’inadeguatezza della struttura, la sede di Via Tirino deve essere sottoposta anche a un difficile adeguamento degli ambienti interni ed è poco servita dai collegamenti con il centro città. Per questi motivi dovrebbe essere più che chiaro che il Palafiere non può e non potrà mai rappresentare la soluzione definitiva per la sede unica della Regione Abruzzo e attivarla come sede temporanea sarebbe uno spreco di risorse ed energie inutile. Il centrodestra infatti, il 9 ottobre 2020, pubblica un altro Avviso per la costituzione di un nuovo gruppo di lavoro interdipartimentale per individuare le migliori soluzioni per la sede unica degli uffici regionali su Pescara e, a oggi, la Regione è ancora in attesa delle conclusioni del nuovo gruppo di lavoro. Tutto questo caos è inspiegabile perché la Regione ha la soluzione sotto gli occhi. Infatti i due edifici di Viale Bovio e Via Raffaello sono di proprietà della Regione e riqualificarli costerebbe circa 13 milioni di euro. Molto meno che affittare locali di terzi a tempo indeterminato e, soprattutto, l’investimento economico della Regione rimarrebbe nel patrimonio immobiliare pubblico. Parliamo di sedi storiche della Regione, ben collegate tra loro e con la città e sicuramente potrebbero aumentare il loro valore negli anni”.

“Invece questi edifici vengono lasciati in abbandono e in uno stato di degrado evidente. La nostra visione – incalza Pettinari – è stata anche appoggiata dal Servizio Gestione e Patrimonio immobiliare che definì quelle di Via Raffaello e Viale Bovio le sedi più idonee e rispondenti alle esigenze dell’Amministrazione regionale. Questa proposta l’abbiamo portata all’attenzione dell’Organo politico ma non è stata mai adottata e rimane nel dimenticatoio, tanto che non è mai stato destinato neanche un euro per la ristrutturazione di questi edifici. Quindi mentre abbiamo due sedi di proprietà pubblica su Pescara con un ampio spazio, che potrebbe anche aumentare di volumetria, si preferisce cercare soluzioni che contemplano un affitto a tempo indeterminato o un mutuo per eventuale nuovo acquisto. Non vorrei che invece di trovare una soluzione definitiva si aspetti tempo per poi tornare verso il complesso La City. Un pensiero che non vogliamo neanche considerare, ma a questo punto viene da chiederci quale strada voglia percorrere chi oggi è alla guida di Regione Abruzzo per risolvere una volta per tutte questa annosa situazione”, conclude.

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