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“Nulla è perduto con la Pace, tutto con la guerra”

Unione nella preghiera contro la guerra. Don Claide: "Qualsiasi ragione di interesse geopolitico ed economico, deve necessariamente privilegiare la via del confronto e del dialogo".

Don Claide Berardi, parroco della Cattedrale dei Marsi, Azione Cattolica, Agesci, Comunità Neocatecumenali, UNITALSI e
Africa Mission Onlus riuniscono assieme le loro voci e le loro preghiere, per contrastare con il cuore e con la rettitudine dell’anima ciò che sta accadendo in Ucraina.

Un territorio esteso, indipendente, ancora sotto attacco da parte delle forze russe. Stanotte, un’enorme esplosione ha illuminato il cielo di Kiev. E allora anche dalla Marsica – oltre ad una rete che si sta costruendo di aiuti – arriva anche il monito, attraverso una nota stampa diramata proprio da Don Claide.

“Noi, associazioni, movimenti, gruppi e membri della parrocchia della Cattedrale dei Marsi, accogliamo l’appello del Santo Padre e ci uniamo alla preghiera della Chiesa universale per implorare da Dio il dono della Pace”.

Uniti all’insegnamento del Magistero della Chiesa, rifiutiamo il ricorso alla violenza e all’insensatezza diabolica della guerra. Mentre esprimiamo la fraterna e umana vicinanza ai popoli ucraino e russo, deploriamo ogni azione militare che invada, devasti e porti morte nel territorio di una nazione libera e indipendente nel cuore dell’Europa, le cui radici comuni affondano nella fede cristiana. Qualsiasi ragione di interesse geopolitico ed economico, deve necessariamente privilegiare la via del confronto e del dialogo; la Grazia tocchi il cuore e la mente dei responsabili degli Stati, affinché perseguano l’interesse dei propri popoli, senza dimenticare che il mondo intero è la casa comune, dove tutti siamo fratelli”, si legge ancora nella nota stampa.

“Mentre ci associamo alle iniziative della Chiesa diocesana, vogliamo ritrovarci in adorazione eucaristica per tutta la giornata prossimo del 2 marzo, dalla Santa Messa delle 7:30 a quella delle 17:30. Secondo il desiderio del Papa, il frutto del digiuno, come gesto concreto di solidarietà, lo consegneremo alla Caritas diocesana per sostenere quanti sono afflitti da questa immane tragedia. Riprendendo l’espressione di Pio XII, ricordiamo anzitutto al nostro cuore che “nulla è perduto con la Pace, tutto può esserlo con la guerra”.

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