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Scritte omofobe all’Univaq, presidio davanti al Rettorato

L'Udu chiede uno sportello in ateneo contro le discriminazioni

E’in programma all’Aquila per questo pomeriggio, alle 15, un presidio davanti a palazzo Camponeschi, sede del Rettorato dell’Università dell’Aquila, per denunciare la scritta omofoba e violenta apparsa lo scorso 10 febbraio sulle pareti del Dipartimento di Scienze Umane e per chiedere contromisure concrete. A promuovere il sit-in è l’Unione degli universitari. “Servono piani strutturali di educazione affettiva nei luoghi dell’ istruzione – si legge in una nota dell’Udu – Vogliamo che l’università promuova azioni concrete contro l’omobitransfobia attraverso l’organizzazione di eventi, seminari, workshop e campagne informative continuative”. “Ribadiamo inoltre, come affermiamo da diverso tempo – si legge ancora – l’importanza di istituire uno sportello antiviolenza in Università dedicato alle persone vittime di discriminazione, violenza o abusi, garantendo che tale sportello sia visibile, accessibile e disponibile per tutti gli studenti e studentesse che necessitano di supporto. Queste azioni non sono più rimandabili e ora è ancora più evidente”. Di qui l’invito è a studenti, docenti e cittadini a partecipare “per ribadire il nostro diritto a formarci in un’università davvero inclusiva e sicura”. Lo stesso rettore Edoardo Alesse, alla pari di altri docenti dell’ateneo, ha condannato le scritte omofobe richiamanti peraltro a riferimenti al Terzo Reich. Sul caso è stata aperta un’inchiesta. La Digos è intervenuta sul posto per i rilievi del caso. Rimossa la scritta, sono state avviate le indagini, grazie anche alle testimonianze raccolte sul posto.

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