È stato definito un accordo di collaborazione tra i ministeri dell’Interno, della Giustizia e della Cultura in tema di utilizzo di beni di proprietà del Fondo edifici di culto (Fec) nell’ambito di progetti per il recupero e il sostegno nei confronti di giovani in situazioni di disagio, provenienti da circuiti penali minorili.
L’accordo è stato sottoscritto dal capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, dal capo dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità e dal segretario generale del ministero della Cultura.
Il documento prevede specifiche forme di collaborazione per la promozione di azioni di tutela nei confronti dei giovani (dai 14 ai 25 anni) e di prevenzione del disagio minorile, attraverso la realizzazione di percorsi di formazione e fruizione culturale.
Il Fondo edifici di culto possiede e gestisce uno straordinario patrimonio storico-artistico, disseminato nel territorio italiano: l’idea di forza dell’Accordo è quella di individuare, all’interno di questo patrimonio, specifici beni e siti di interesse culturale da destinare ad attività di formazione dei giovani in carico ai percorsi di giustizia minorile, con l’eventuale coinvolgimento anche del mondo delle associazioni e del volontariato. Insieme agli educatori, le professionalità con adeguate competenze tecniche nel campo dell’arte e della divulgazione saranno fornite dal ministero della Cultura.
L’accordo ha una durata triennale e prenderà avvio con due progetti pilota a Roma, presso la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio, e a Napoli, nel complesso monumentale di Santa Chiara: entrambi i siti, di proprietà del Fec, sono peraltro oggetto di importanti finanziamenti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.