La mancanza di comunicazione chiara e di raccordo tra l’Ente gestore regionale del servizio idrico e le società di gestione sul territorio, la relazione della Ruzzo Reti in merito alle attività dell’azienda e la programmazione delle prossime sedute.
Queste le tematiche affrontate nel corso della seduta della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica in Abruzzo.
A fare il resoconto è il presidente Sara Marcozzi. “Ieri abbiamo avuto il primo confronto con le sei società di gestione: tutte hanno concordato sulla difficoltà di instaurare un rapporto con Ersi, l’ente regionale di gestione del servizio idrico abruzzese, riconoscendolo più come un freno nell’attività sul territorio che come elemento di supporto alle iniziative.
Ognuna con le proprie specificità e peculiarità, a seconda delle singole esigenze, tutte e sei le società di gestione hanno fatto emergere una mancanza di comunicazione chiara con i vertici dell’ente che certamente non aiuta. Vista l’importanza del controllo di un bene pubblico e vitale come l’acqua, è compito di un’istituzione regionale intervenire con ogni mezzo a disposizione. Tra gli obiettivi che si è posta la Commissione c’è proprio la necessità di intervenire stabilendo un contatto chiaro tra le parti e superando le eventuali criticità che si sono stratificate negli anni. A questo si aggiunge il fatto che, da quanto riportato dai presidenti delle società di gestione, Ersi avrebbe, in alcune sue diramazioni aziendali, dei dirigenti che non hanno organico da dirigere. Una grave circostanza su cui faremo chiarezza”.
Nella seduta è stata ascoltata la presidente della Ruzzo Reti, Alessia Cognitti. “È stata fatta chiarezza sulla questione degli ingegneri idraulici, smentendo le parole del presidente di Ersi Nunzio Merolli e specificando di avere nel proprio organico personale laureato in ingegneria con indirizzo idraulico. Le problematiche maggiori – prosegue Marcozzi – emerse riguardano il costo del personale, la necessità di aumentare la pianta organica e la posizione debitoria dell’azienda, che negli ultimi anni è stata ridotta. La Cognitti ha riferito che non si sono resi necessari razionamenti idrici a fronte di perdite che toccano il 27%”.