«Nei mesi scorsi, in più di un’occasione, siamo intervenuti per sottolineare l’insostenibile pericolosità della situazione lungo il tratto della A14 tra Abruzzo e Marche. Adesso, purtroppo, la lunga scia di sangue provocata dagli incidenti terribili delle ultime settimane impone un intervento deciso: chiediamo per questo la convocazione urgente di un tavolo istituzionale per fare il punto sui tempi di conclusione dei lavori e sicurezza».
A chiederlo è la presidente regionale di CNA-Fita Abruzzo, Luciana Ferrone, secondo cui «i fatti stanno purtroppo a confermare quanto da noi affermato in più sedi e occasioni: il prolungarsi in un tempo indefinito dei cantieri, senza certezza alcuna sulla data della loro conclusione, sta lì a confermare quanto incerto si prospetti il futuro. E quanto pericolosa resti la condizione di un tratto interessato da volumi di traffico particolarmente intensi: volumi cui i mezzi pesanti contribuiscono in modo rilevante, con gravi conseguenze per la sicurezza e i ritardi nella consegna delle merci».
A detta della presidente dell’associazione degli autotrasportatori CNA, «a conferma dello stato di incertezza assoluta che regna, stanno a fare bella mostra di sé cartelli che annunciano la fine dei lavori entro il 2023, senza indicare in modo più preciso e dettagliato i termini della loro conclusione». «In questa situazione – conclude Luciana Ferrone – è il caso che le massime autorità istituzionali delle due Regioni interessate alla tratta si facciano protagoniste di un’iniziativa che porti alla rapida convocazione di un tavolo con la partecipazione di tutte le parti interessate, incluse le associazioni dell’autotrasporto: un settore che rappresenta un mondo particolarmente colpito dagli incidenti avvenuti lungo l’arteria deve poter portare il punto di vista di una categoria essenziale per il Paese. Come CNA-Fita Abruzzo chiede di intervenire, finché il cantiere resterà aperto, per rafforzare e potenziare tutti gli strumenti di sicurezza».