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Cessione crediti: “Grave caso di labirintite politica”

Lo dichiara il senatore del Partito Democratico Michele Fina

“Con il decreto crediti dello scorso 16 febbraio il governo Meloni e la sua maggioranza hanno eliminato sconto in fattura e cessione dei crediti, gettando nella confusione e nello sconforto famiglie e imprese. Ora il provvedimento in discussione alla Camera sta subendo pesanti modifiche dopo la determinata e indefessa battaglia fatta dal Pd e dalle opposizioni in Parlamento e nel Paese”.

Lo dichiara il senatore del Partito Democratico Michele Fina.

Fina prosegue: “Grazie a questa battaglia e a quella di tanti operatori, tecnici, imprenditori il governo è costretto a fare marcia indietro e a eliminare le scelte operate con il decreto 11, quantomeno per le aree dei crateri sismici. Una scelta al ribasso, per altro, perché riguarda solo le case inagibili mentre noi avevamo proposto di coinvolgere anche le non inagibili fino al 2025: emendamento bocciato dalla maggioranza dopo tante promesse del sindaco dell’Aquila Biondi e del senatore Liris, tra gli altri”.

“Ma questi mesi di confusione normativa e notti insonni chi le restituisce a imprenditori e cittadini? Hanno lasciato per mesi il Paese sospeso senza sapere che fine devono fare tanti cantieri. Ora per i crateri sismici un rimedio parziale e limitato è stato trovato, ma per il resto del Paese? E la questione dei crediti incagliati quando pensano di risolverla? Siamo di fronte al governo con il record di modifiche ai decreti che esso stesso emana, senza alcun rispetto per chi, con l’applicazione di quelle norme, deve lavorare e portare a casa il pane”.

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