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Forza Italia pronta al confronto con D’Alfonso

Mauro Febbo: "Sono nuovamente pronto a misurarmi e soprattutto a guidare la Città con idee e progetti per darle dignità, orgoglio e puntare a una rinascita dopo esser stata depauperata"

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“In attesa di leggere le roboanti domande che mi vorrà porgere l’onorevole D’Alfonso sul debito del Comune di Chieti mi permetto di fargli notare due cose: 1) ho già avuto a che fare con quell’abnorme debito nel 1993 dopo che i suoi ‘maestri e padri politici’ hanno governato per oltre 45 anni lasciandoci una Città, con un debito (e dissesto dichiarato) di oltre 170 miliardi di vecchie lire, mortificata e saccheggiata economicamente e moralmente dopo gli oltre 62 arresti per la famosa tangentopoli; 2) Forza Italia non ha votato gli ultimi due bilanci della giunta Di Primo proprio perché avevamo rilevato ‘abnormi’ criticità, mentre qualcuno della sua parte politica assicurava la presenza per garantire i numeri”.

Così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Mauro Febbo.

“Sulla quantificazione dell’abnorme debito continuo a nutrire fortissimi dubbi, nonostante sia un ‘ragioniere di provincia’ non ho assolutamente problemi a leggere e confrontarmi su contabilità pubblica e privata ma poi, soprattutto, avrei proceduto a una verifica e una quantificazione diversa e sicuramente più puntuale rispetto a quella fatta da questa amministrazione di inesperti e arroganti che fa “acqua da tutte le parti”.

“Ma questo ormai si vedrà e il tempo sarà galantuomo come sempre. Inoltre, consiglierei all’onorevole D’Alfonso di non soffermarsi tanto sul mio percorso politico – continua Mauro Febbo – fatto sicuramente di qualche risultato al di sotto delle aspettative, ma abbia l’umiltà di esaminare il suo: fuggito a Roma conscio della macerie in cui lasciava la Regione con gli elettori che non solo ci hanno strapremiato nel 2019 e, pur di tenerlo lontano, lo faranno nuovamente nel 2024 e sarà la prima volta in assoluto negli oltre 50 anni di storia della Regione che non ci sarà alternanza. Per quanto riguarda la mia Città, ho già chiuso e definito un dissesto con il sindaco Nicola Cucullo (dichiarato nel 1993 e chiuso nel 1997 con menzione dall’allora Ministro dell’interno Giorgio Napolitano) molto più importante e complicato di quello che purtroppo si prospetta all’orizzonte”.

“Sono nuovamente pronto a misurarmi e soprattutto a guidare la Città con idee e progetti per darle dignità, orgoglio e puntare a una rinascita dopo esser stata depauperata anche (e tanto) nei suoi 54 mesi di governo regionale. Resto in trepidante attesa delle sue domande ma se sono le stesse che hanno portato alla riconferma di Mattoscio allora posso dormire sonni tranquilli”, conclude Febbo.

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