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Legge corsi d’acqua, ok Consiglio dei ministri

Gli interventi disciplinati dalla legge non prevedono oneri aggiuntivi a carico del Bilancio regionale

La legge regionale in materia di gestione dei corsi d’acqua e di interventi di manutenzione fluviale, a seguito di intercorsi rapporti di leale collaborazione con i ministeri dell’Ambiente, della Cultura e di Economia e Finanza, ha passato il vaglio del Consiglio dei Ministri, che ha esaminato la legge deliberando di non impugnarla.

La normativa disciplina le regole in materia di riqualificazione dei corsi d’acqua naturali del territorio abruzzese al fine – si legge in una nota della Regione – di assicurare la realizzazione delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria necessarie per la prevenzione e la messa in sicurezza dei fiumi, rispetto al rischio idrogeologico e agli squilibri ambientali.

La legge, approvata dal Consiglio regionale il 21 marzo scorso, disciplina l’approvazione di progetti generali di riqualificazione integrata dei corsi d’acqua naturali che definiscono le strategie e le azioni da intraprendere, compatibilmente con i principi dello sviluppo sostenibile, anche mediante la programmazione di interventi finalizzati alla riqualificazione dei corsi d’acqua stessi e delle funzioni eco-sistemiche ad essi connesse.

Al fine dunque di coniugare la prevenzione del rischio di alluvioni con la tutela degli ecosistemi fluviali interessati dalla riqualificazione, gli interventi sono svolti nell’ambito del Piano di gestione di cui al comma 2-quater dell’articolo 117 del decreto legislativo 3 aprile 2006, numero 152 (Norme in materia ambientale).

Gli interventi disciplinati dalla legge non prevedono oneri aggiuntivi a carico del Bilancio regionale: l’autorizzazione della spesa, inoltre, è consentita solo nei limiti degli stanziamenti di spesa annualmente iscritti sul Bilancio, come si legge nel testo della normativa approvata, a firma del presidente della Regione, Marco Marsilio, e del presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri. Particolare rilievo – si legge ancora nella nota – avranno la manutenzione dei letti dei fiumi che necessitano di regolare pulizia a causa della sedimentazione dei detriti trasportati dall’acqua.

Le società appaltatrici dei lavori di gestione e manutenzione fluviale potranno sostenere i costi dei lavori compensandoli con l’estrazione dei tronchi e i sedimenti rimossi da corsi d’acqua. I materiali rimossi potranno essere ceduti a compensazione dei lavori svolti per incrementare la sicurezza idraulica nel rispetto delle norme statali e regionali sulla compatibilità ambientale e il riutilizzo dei materiali. Inoltre, il valore del materiale estratto dovrà essere valutato sulla base dei canoni demaniali vigenti.

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