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Spopolamento, Rainaldi: “Chiediamo impegno governo”

Interviene il presidente di Confindustria L'Aquila: "Più servizi per salvare i piccoli centri"

“La tutela dei piccoli centri abruzzesi e delle aree interne passa attraverso un modello di modernizzazione e di sviluppo tecnologico. E’ su questo che sollecitiamo il governo nazionale. Confindustria è al fianco delle istituzioni locali nel progetto sinergico, già in atto, per intercettare nuovi fondi europei da destinare alle aree più svantaggiate”. Alla vigilia della visita all’Aquila del ministro Tommaso Foti, il presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Ezio Rainaldi, pone l’accento sulle priorità per evitare lo spopolamento e rilanciare le zone demograficamente e socialmente più deboli. “Oggi”, afferma Rainaldi, “ci sono paesi sprovvisti della fibra, che non sono connessi, dove mancano i servizi minimi essenziali, dalla scuola ai presidi sanitari. Comuni interni che hanno problematiche legate alla modernizzazione del Paese, che sono fuori dai circuiti di connessione, le “nuove autostrade virtuali” dello sviluppo”. Per Rainaldi “è necessario sdoganare l’autoreferenzialismo e avviare progetti concreti che coniughino ambiente e sviluppo. Fornire servizi digitali e sanitari”. Confindustria si dice favorevole alla zona franca urbana. “Dobbiamo percorrere anche la strada della Zona franca urbana, un passaggio che bisogna continuare a sostenere”, evidenzia il presidente Rainaldi, “ma se non affianchiamo al sostegno economico, con l’integrazione di risorse nazionali ed europee, la programmazione e lo sviluppo utilizzando intelligenza artificiale, tecnologie innovative, qualità dei servizi pubblici, accesso all’istruzione anche nei centri più piccoli, sanità, qualità della vita e welfare, sarà complesso invertire la rotta dello spopolamento, così com’è stata delineata dallo stesso ministro Foti nel Piano strategico delle aree interne, dove sono 20 i borghi abruzzesi che potrebbero non sopravvivere, nei prossimi anni, a causa del basso tasso di natalità che si contrappone all’elevato indice di vecchiaia e alla variazione negativa della popolazione”. Il problema riguarda anche il comparto industriale: “Le aziende, oggi, sono chiamate ad affrontare sfide impegnative, su un mercato globale che poggia sulla competitività”, sottolinea Rainaldi, “devono innovarsi tecnologicamente, adeguarsi alla transizione ecologica, aumentare produttività e sostenibilità dei processi. Un discorso che vale anche per le piccole e medie imprese. Ma farlo in un’area interna, carente di infrastrutture e servizi, risulta più complesso: c’è necessità di attivare sistemi integrati che valorizzino i vari comparti, puntando su digitale, green economy, innovazione tecnologica. Fare sistema per colmare il gap accumulato nel tempo dai piccoli centri abruzzesi, che possono rivelarsi, se inseriti in un progetto lungimirante di programmazione socio-economica, una risorsa importante per l’Abruzzo”.

Comunicato stampa

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