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Paolucci su assestamento di Bilancio

“Non ci sono risorse per la cultura, né c’è una strategia credibile per reintegrarli. Ci sono 17 milioni in più di tagli sul 2026/27 per il Patto di Stabilità del Governo Meloni”

“Nella proposta di legge sull’assestamento di bilancio che andrà nelle Commissioni e poi in Consiglio nei prossimi giorni, il reintegro dei potenti tagli dovuti al “buco della Sanità” a istituzioni culturali storiche, agricoltura e altri settori vitali dell’economia regionale, non c’è e per il momento non ci sarà. La manovra sul 2025 è di appena 4 milioni, tanto gravida di spese fisse e utenze, che resta davvero poco per agire sui tanti fronti scoperti, eccezion fatta per le risorse rimesse per la fauna selvatica e sul Consorzio di bonifica ovest, mentre sul 2026 e 2027 ci sono ulteriori 17 milioni di euro di tagli per il Patto di Stabilita imposto alla Regione Abruzzo dal Governo Meloni. A questi andranno poi aggiunte in sede di bilancio di previsione 2026 le risorse per coprire il deficit del Servizio sanitario regionale relativi al 2025: un’ecatombe finanziaria. Tornando all’assestamento, sulla cultura non c’è praticamente nulla, dunque i tagli restano tutti confermati per il 2025: dal Marrucino, alla Fondazione Michetti, dalla Perdonanza all’Istituto Tostiano, al Mastrogiurato, al Premio Penne, persino alla Film Commission. Si leggono adeguamenti per il 2026/27 di per 17 milioni di euro, come detto, ma si tratta di altri tagli, stavolta del governo Meloni alla Regione: in pratica la destra gioca a Monopoli con i territori e le istituzioni culturali, rischiando una beffa colossale una volta fatti i conti con la realtà”, denuncia il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.

“Cosa accadrà? Ipotizziamo che possa arrivare un emendamento di Consiglio, ma il fatto che questo non sia contenuto nell’assestamento deliberato dalla Giunta ci fa ritenere che non sia stato volutamente fatto valutare dai tecnici – spiega Paolucci – , perché i problemi legati al deficit della sanità e alla necessità di spostarvi almeno 104 milioni di euro, a partire dal 2026, dagli introiti per maggiorazioni fiscali non consentono di chiudere facilmente il bilancio e neanche di riprogrammare e ripristinare i tagli che sono stati effettuati e dunque di avere i pareri tecnici favorevoli. Saremo attenti a valutare bene come verrà scritta la norma di Consiglio, che se contemplerà maggiori entrate da accertare ed, eventualmente, nei prossimi mesi, si tratta di risorse ad oggi dello stesso valore di quelli del “Monopoli” e comunque su cui è improbabile ogni tipo di programmazione. In questo modo il Marrucino non può programmare con le promesse; né il Premio Michetti continuare la sua tradizione con i buoni propositi; né la Perdonanza alimentarsi impegni verbali volati in questi giorni e così tutte le altre realtà culturali che si sono viste decurtare fette consistenti di contributi a causa del deficit monstre della sanità, generato da sette anni di mancanza di governance del settore. Incapacità che, come purtroppo era prevedibile e come abbiamo più e più volte denunciato, nonostante la comunicazione irresponsabile di Marsilio e la sua Giunta, ora si stanno verificando tutti. Segno che la contabilità pubblica non è marketing e non può essere nemmeno propaganda. Una strategia che conferma il modo di “sgoverno” della destra, capace di produrre deficit, tasse, debiti e tagli e, con buona probabilità, anche un nuovo aumento fiscale”.

Comunicato stampa

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