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Maltempo: Costa dei Trabocchi flagellata, danni ingenti

Per Coldiretti, occorre potenziare il mercato assicurativo per fronteggiare i danni. "Subito richiesta alla Regione per stato di calamità".

Un altro evento estremo colpisce l’agricoltura abruzzese con particolare riferimento ai terreni a ridosso della costa chietina e, in misura minore, pescarese e in alcune aree interne della provincia chietina (Bucchianico).

Grandinate, vento forte e temporali ieri pomeriggio si sono abbattuti su viti, olivi, ortaggi e frutteti danneggiando fortemente le produzioni e generando preoccupazione tra gli imprenditori agricoli. Coldiretti ha iniziato le verifiche in campo ma, in considerazione delle prime stime effettuate, chiede alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità anche in considerazione dell’andamento complessivo dell’anno.

“Dinanzi agli impatti sempre più evidenti dei cambiamenti climatici non è possibile restare a guardare – dice Pier Carmine Tilli, presidente Coldiretti Chieti – è necessaria una riflessione congiunta da parte delle istituzioni, insieme agli istituti di ricerca e a quanti possono contribuire a migliorare la situazione. Il problema è generale – continua – siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione del clima. Oggi, lo scenario che si palesa su alcuni terreni, soprattutto dei comuni di Treglio, Fossacesia, Rocca San Giovanni e Torino di Sangro è drammatico. Grandine e piogge hanno divento vigne, il vento ha scoperchiato serre, gli ortaggi sono stati spostati e rovinati e in alcuni casi il raccolto è stato fortemente compromesso. E’ amaro inoltre dover constatare l’assenza di un serio approccio da parte del mercato assicurativo che, a parte il caso del Consorzio di Difesa, non sempre porta gli imprenditori agricoli a tutelare il loro reddito attraverso polizze specifiche”.

Coldiretti Abruzzo ricorda che il 2024 ha visto ben 3773 tra nubifragi, grandinate, tornado e tempeste di vento, con un aumento del 9% rispetto al 2023. Ma se si considera il 2014, nel giro di un decennio gli eventi estremi sono praticamente quadruplicati. “Da alcuni anni agli effetti del maltempo si sommano quelli della siccità con cali a doppia cifra per alcune produzioni simbolo dal grano (-20%) all’olio d’oliva (-32%), colpiti dalla mancanza di pioggia, senza dimenticare gli effetti delle epidemie che hanno flagellato le stalle italiane, dalla peste suina africana alla lingua blu che ha colpito tutte le province abruzzesi.

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