COMUNICATO STAMPA
“Il Pronto soccorso di Pescara non riesce a smaltire i pazienti, ha grosse problematiche, le attese sono enormi”.
A esprimere preoccupazione è Gabriele Pasqualone, segretario regionale Fials (Federazione italiana Autonomie locali e Sanità) il cui intervento si propone in maniera analoga all’allarme lanciato dal consigliere regionale Pd Antonio Di Marco.
“Questo avviene da anni – prosegue Pasqualone – e sono cose veramente incredibili visto che, attualmente, sono in carico al Pronto soccorso circa 72 infermieri, circa 40 Oss, circa 30 medici più la logistica, sono numeri da brivido”.
Una situazione denunciata da tempo. “Da anni come Fials – spiega il segretario in una nota – affermiamo che non si risolve ristrutturando solo le mura dei Pronto soccorso, perché non sono le mura che curano i pazienti. Lo affermammo anche in un consiglio comunale straordinario segnalando che il problema del Pronto soccorso era principalmente un problema organizzativo.
Tutti sanno, fuorché a chi compete l’organizzazione dell’assistenza, che solo Pescara e Montesilvano nel periodo estivo arrivano a superare i 200mila residenti. Se aggiungiamo che poi a Pescara vengono al Pronto soccorso anche cittadini da paesi limitrofi, è facile capire come a tutto questo non può rispondere un solo Pronto soccorso di Pescara”.
Un problema che risente anche della situazione provinciale.
“A livello territoriale di Penne e di Popoli – rileva Pasqualone – la situazione non funziona come dovrebbe perché se un paziente viene soccorso a Caramanico Terme o a Civitella Casanova non è corretto che il paziente arrivi all’ospedale di Pescara. Perché questo avviene? Perché Popoli e Penne non funzionano come dovrebbero. Perché, ad esempio, a Penne non c’è il radiologo la notte, non ci sono i neurologi, non c’è l’urologo e quindi nel momento in cui c’è una criticità, anche una piccola criticità, il paziente viene portato a Pescara”.
Nella nota della Fials si ricorda che alcuni cittadini usano il pronto soccorso in alternativa alla trafila medico curante – cup. “Bisogna abbassare le liste di attesa – conclude la nota, far funzionare gli ospedali periferici e i Pronto soccorso periferici”.