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Due manager abruzzesi arrestati con l’accusa di bancarotta fraudolenta

Con una serie di operazioni illecite avrebbero distratto beni per un valore di quasi tre milioni di euro e indotto il fallimento della loro società. Per questo motivo due manager abruzzesi sono stati arrestati dai carabinieri di Montesilvano, su ordine del gip del Tribunale di Milano, per bancarotta fraudolenta aggravata in concorso. Si tratta di un 54enne, residente a Città Sant’Angelo (Pescara), e di un 68enne, residente a Montesilvano(Pescara).
Il 54enne è finito nei guai in qualità di amministratore unico di una società di Milano dichiarata fallita nel maggio del 2014. Il 68enne è invece indagato in qualità di direttore generale e di amministratore di fatto dell’azienda milanese. Nello specifico, i due avrebbero distratto, tra il luglio 2012 e l’agosto 2013, 2,4 milioni di euro attraverso ripetuti bonifici e avrebbero prelevato, nel periodo tra il 3 e il 20 agosto del 2012, una somma complessiva pari a 200 mila euro senza indicare la causale.
Tra i beni distratti ci sarebbero anche 5 autovetture prese in leasing dalla società per un valore di 260 mila euro e due pulmini Mercedes (60mila euro). I due sono agli arresti domiciliari.

 

Fonte AGI

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