«Dopo tante battaglie portate avanti dai rappresentanti della Vita indipendente sarebbe un pericoloso arretramento sul terreno dei diritti cambiare le procedure per accedere ai finanziamenti della legge regionale». Lo afferma l’assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, chiarendo la posizione del ragazzo disabile di Vasto che è stato chiamato a compilare una scheda per essere inserito nel progetto di Vita Indipendente.
«La delibera della Giunta regionale che inserisce la scheda di valutazione sull’autodeterminazione del richiedente – spiega l’assessore Sclocco – è frutto del confronto con le associazioni dei disabili che hanno le potenzialità per accedere ai finanziamenti della Vita indipendente. Essa nasce dal fatto che è obiettivo della legge favorire l’inserimento del disabile all’interno della società, con una propria vita indipendente. E, in questo senso, la Regione Abruzzo mette a disposizione fondi per facilitare questi percorsi». La legge, dunque, si rivolge soprattutto verso quei disabili che hanno oggettive possibilità di crearsi una vita indipendente, uscendo di casa o facendo attività alternative.
«Dalla legge sono esclusi i disabili gravi e gravissimi – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali – e questo mi sembra risponda ad una logica precisa; quella stessa logica che ci ha spinto a cambiare la normativa sui tirocini in modo da agevolare l’entrata dei disabili nei percorsi extracurriculari oppure ad emanare il bando Abruzzo Include». La scheda di valutazione sul grado di autodeterminazione, come è stato concordato con il rappresentante della Vita Indipendente Francesco Coccia, «risponde a questa logica e posso dire già da ora che essa non verrà revocata dalla Giunta regionale».
La scheda di autodeterminazione e analisi della disabilità serve infatti per stilare una graduatoria dei beneficiari. «Per i disabili gravi e gravissimi – conclude l’assessore Marinella Sclocco – ci sono una serie di leggi che finanziano determinate e precise attività. Invito i genitori del ragazzo disabile di Vasto a percorrere quella strada, ottenendo delucidazioni dagli uffici delle politiche sociali del Comune di residenza oppure da quelli della Regione Abruzzo».
Fonte: Ufficio Stampa Regione Abruzzo
Foto di: regione.abruzzo.it