Quando la montagna fa paura. «E’ stato un soccorso contro il tempo». Questo il commento lapidario di Antonio Crocetta, delegato alpino del Cnsas Abruzzo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) sul recupero last minute di una giovane donna scalatrice, di Porto Recanati, infortunatasi ieri pomeriggio in prossimità della Forchetta del Calderone, sul versante teramano del Gran Sasso.
Stava arrampicando, quando improvvisamente ha perso l’appiglio ed è venuta giù, sbattendo violentemente contro la roccia. Le squadre del soccorso alpino, al rifugio Franchetti, avrebbero dovuto ricondurla a valle su una barella, ritardando enormemente le operazioni di soccorso. Ma l’elisoccorso del 118, fuori tempo limite, ha deciso di alzarsi in volo per un ultimo tentativo, questa volta andato a buon fine. Immediato il trasporto all’ospedale San Salvatore dell’Aquila.
Gli alpinisti che erano con lei, scortati dai tecnici del Cnsas, hanno invece camminato per tutta la notte, raggiungendo i piedi della montagna soltanto alle prime luci dell’alba. La determinazione dell’aiuto, in questo caso, ha salvato una vita intera.