La carie è considerata all’unanimità una delle patologie che assorbe più risorse per la sua cura, soprattutto tra i minori. Gli ultimi dati italiani relativi ai casi in età pediatrica, emersi da uno studio condotto su scala nazionale dal Centro di Collaborazione OMS per l’Epidemiologia e l’Odontoiatria di Comunità, mostrano una percentuale di carie del 21% a 4 anni e del 43% a 12 anni, anche se i segnali che arrivano da diverse parti del mondo, soprattutto a causa dell’aumento di zuccheri nelle diete, indicano una tendenza in crescita. Secondo Jacopo Gualtieri membro dell’EAO (European Association for Osseointegration), dell’Ospedale San Raffaele di Milano, «sono tre i fattori responsabili della carie: le predisposizioni genetiche, l’igiene e l’alimentazione. Sul primo è impossibile intervenire per cui l’unica soluzione per invertire questa tendenza è quella di proteggere la salute dentale dei nostri figli attraverso una costante educazione, sia alla corretta igiene dentale che a una scelta più ponderata e consapevole degli alimenti che mangiamo. E’ importante, infatti, che gli adulti svolgano un ruolo proattivo nel trasmettere ai minori le corrette abitudini, fin dai primi giorni: dopo ogni poppata, ad esempio, dovrebbero pulire le gengive del bambino fin quando non sia in grado di farlo autonomamente. Per cui, è importante insegnare, anche attraverso il gioco, le giuste regole per una corretta igiene».
Ulteriori conferme arrivano anche da numerosi studi condotti recentemente in diversi Paesi, dall’India alla Nuova Zelanda agli Stati Uniti, tutti concordi nell’individuare le cause dell’aumento di carie in una scarsa cultura dell’igiene orale da parte dei genitori e, di conseguenza, anche dei bambini. Secondo una recente ricerca pubblicata a settembre dal Department of Paediatric and Preventive Dentistry dello Saveetha Dental College di Chennai (India), è emerso infatti che più della metà dei genitori intervistati non aveva portato, per diverse ragioni, i propri bambini (tra i 3 e i 12 anni) al controllo annuale da un dentista. La conseguenza diretta è stata una maggiore presenza di carie, placca e tartaro nei bambini e, dunque, un aumento esponenziale delle probabilità di infezioni o di future problematiche orali.
«Una scarsa igiene nei bambini, infatti, può generare diverse problematiche più complesse: di natura medica, aprendo la via a infezioni maggiori del cavo orale, di natura alimentare, perché il dolore delle carie può incidere negativamente sulla corretta nutrizione e, infine, di tipo psicologico, comportando talvolta problemi di linguaggio, di apprendimento e, dunque, di bassa autostima. Per essere buoni genitori, dunque – conclude il Dottor Jacopo Gualtieri – non bisogna solamente comprare i migliori kit dentali o prodotti per l’igiene orale, ma serve assicurarsi che, col passare degli anni, i bambini dedichino la giusta cura e attenzione quotidiana alla salute di denti e gengive».
Dagli esperti arrivano dunque una serie di consigli per i genitori: pulire le gengive dei neonati dopo ogni pasto con una garza inumidita; Iniziare l’igiene orale fin dai primi denti da latte con uno spazzolino piccolo con setole molto morbide; Educare i bambini a una corretta igiene orale fin dai primi anni di vita per mantenere sani i denti, anche quelli da latte; Scegliere dentifrici studiati appositamente per i bambini, contenenti il giusto quantitativo di ingredienti come fluoro o altri Privilegiare il consumo di cibi anticarie (verdure fibrose, acqua, latte, formaggi stagionati, frutta secca) o cariostatici (verdure cotte, carne); Ridurre gradualmente le quantità di cibi e bevande ricchi di zucchero per i bambini regolamentandone le quantitaà permesse in casa; Alternare ai dolci e alle bevande industriali altri snack più salutari, come frutta fresca, secca o una spremuta; Non gratificare i bimbi con i dolci: meglio un regalo; Abituare i bambini a lavare i denti dopo aver mangiato dolci.
Fonte AGI
Foto di Spicy News