Stavolta il record è positivo, e riguarda il numero dei guariti nelle scorse 24 ore: 2.099. Diminuiscono anche le vittime (per il quarto giorno consecutivo), che si fermano a 542. Si tratta del secondo incremento più basso dallo scorso 10 marzo. A ciò si aggiunge anche una diminuzione dei ricoveri in terapia intensiva di 99 pazienti.
Inevitabile, dunque, preparare il terreno per la fase 2. In tal senso, arrivano al governo le pressioni delle aziende del Nord. “Se le quattro principali regioni del Nord che rappresentano il 45% del PIL italiano non riusciranno a ripartire nel breve periodo il Paese rischia di spegnere definitivamente il proprio motore e ogni giorno che passa rappresenta un rischio in più di non riuscire più a rimetterlo in marcia”, lo scrivono al governo in una nota congiunta Confindustria Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna.
Confindustria Nord chiede all’esecutivo “una roadmap per una riapertura ordinata e in piena sicurezza del cuore del sistema economico del Paese”.
Alle parole degli imprenditori è arrivata la replica dell’Oms: “Non c’è ancora una diminuzione netta dei contagi ma solo un rallentamento, riaprire ora è difficile”.