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Donne Democratiche abruzzesi, prosegue il percorso di strutturazione

Si è riunita la Conferenza delle Donne Democratiche abruzzesi per portare all’attenzione della comunità il desiderio e la volontà di rafforzare il lavoro e il ruolo delle donne

Donne Democratiche abruzzesi, prosegue il percorso di strutturazione

Si è riunita la Conferenza delle Donne Democratiche abruzzesi per portare all’attenzione della comunità il desiderio e la volontà di rafforzare il lavoro e il ruolo delle donne, oggi più che mai. Per fare fronte comune contro le politiche dell’odio e dell’inimicizia che spesso usano il machismo e il sessismo per colpire quelle di noi che si espongono nella politica così come nella vita pubblica e nelle professioni – episodi che continuano a ripetersi anche in questi giorni, come le democratiche abruzzesi ben sanno.

Alla riunione, avvenuta su Zoom, erano presenti la deputata Stefania Pezzopane sempre presente e vicina ai temi e ai lavori della Conferenza, e il segretario regionale Michele Fina, che da sempre ha parlato e lavorato in una ottica orientata all’inclusione nella cura delle differenze, che sono segno distintivo e moltiplicatore di valori positivi e progressisti.

“Autonomia e autodeterminazione – si legge in una nota – sono alla base del Manifesto della Conferenza delle Donne a cui abbiamo aderito per poter dare luogo all’Assemblea Regionale delle delegate della quattro province, che hanno a loro volta indicato due rappresentanti abruzzesi per la Conferenza Nazionale, in via di costituzione. L’emergenza sanitaria, sociale e lavorativa sopraggiunta ha dato un lieve rallentamento alla chiusura dei lavori di costituzione della Conferenza a livello nazionale, per questo – rompendo i primi indugi, abbiamo pensato di riprendere in mano il nostro destino per metterci alla guida di un processo necessario e generativo a livello regionale: ripartire per darci un Coordinamento. Questo risponde alla necessità di dare il nostro fondamentale contributo a quella che sarà la visione futura necessaria a re-interpretare il mondo post-covid, che vorremmo ecologista e femminista, come i principi che ci muovono.

Ci organizzeremo per strutturarci sui territori con un gruppo a sostegno della portavoce regionale, che avrà così modo di lavorare agevolando la riflessione e l’agire politico in una ottica di genere che trasversalmente attraversa ogni questione del presente: lavoro, sanità, sociale, diritti, famiglia, pari opportunità, rappresentanza. E per essere da puntello e pungolo al governo – regionale e nazionale – anche attraverso proposte adeguate alle esigenze dei territori, di tutte e tutti.

Alla luce anche delle prossime elezioni amministrative, in cui vogliamo il protagonismo delle donne riprenda emancipandosi da dinamiche becere e logiche spartitorie paternalistiche e, a volte, umilianti.

Alla fine di questo mese stiamo organizzando in tal senso un evento a cui parteciperanno esponenti del partito nazionale”.

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