Il luogo, Scurcola Marsicana e la sua ampia sala consiliare, è stato scelto perché si trova quasi a metà strada fra la Marsica Est e la Marsica Ovest. Anche se, in questo caso particolare, a fronte della difesa di una bandiera comune, quale quella della Sanità locale e il suo ripristino integrale, non ci sono divisioni, separazioni e derivazioni geografiche di qualche sorta: la Marsica, una, domani si incontrerà, nelle vesti dei suoi primi cittadini comunali, per mettere a punto e nero su bianco una strategia unanime e condivisa, da far valere sui banchi regionali.
Di cosa si parla? Della riapertura H12 dei due PPI di Pescina e Tagliacozzo. Una decisione, questa, di una ripresa temporanea e parziale dei Pronto Soccorso, intrapresa da Asl e Regione Abruzzo, in base all’ultimo tavolo decisionale che si è tenuto giovedì scorso. Una decisione, che ha fatto leva sulla questione sicurezza e personale insufficiente, ma che è stata digerita bene dalla quasi totalità dei sindaci del territorio. Alle ore 18, quindi, domani pomeriggio, 1 giugno, è in programma e in agenda una riunione operativa. Sta procedendo a gonfie vele, inoltre, fa sapere il sindaco di Pescina, Stefano Iulianella, la petizione on line e la raccolta firme, Comune per Comune, per la riapertura H24 dei due punti sanitari locali. Quale sarà il primo passo, una volta raccolte le adesioni?
Probabilmente, quello di essere ricevuti dalla Conferenza dei Capigruppo in Regione Abruzzo, per affrontare, a viso aperto, la problematica in essere e venire ufficialmente a sapere quali siano le intenzioni per la Marsica sanitaria della Giunte regionale. I sindaci vorrebbero essere presenti, in quell’occasione, con una delegazione, forti di una petizione abbondante alle spalle, che segnalerebbe una precisa e ineludibile volontà popolare. Domani, non sono stati invitati a partecipare né rappresentanti regionali né rappresentanti Asl. Sarà un confronto di sindaci. Verranno ipotizzate delle azioni di protesta da intraprendere, per rivendicare la necessità di un territorio intero di avere una chiara programmazione sanitaria sul tavolo del futuro. Si sta valutando anche l’idea di riconsegnare le fasce tricolori al prefetto in segno, ovviamente, simbolico di battaglia, non ideologica, ma fattuale.