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Accademia di Belle Arti: “Un successo la mostra dedicata a Fabio Mauri”

Mostra dedicata a Fabio Mauri inserita nel programma della Giornata Nazionale del Contemporaneo

Sta riscontrando un ottimo successo la mostra “Un caro affettuoso saluto a tutti voi”, inaugurata in occasione dell’apertura dell’anno accademico 2021/2022 dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, e dedicata a Fabio Mauri, artista di fama internazionale e docente di Estetica presso l’istituzione aquilana dal 1979 al 1996.

L’esposizione allestita presso il nuovo padiglione e presso il Teatro dell’ABAQ (Via Leonardo da Vinci 6/b – L’Aquila), resterà aperta fino al 22 dicembre prossimo da lunedì a venerdì negli orari apertura della stessa Accademia dalle 9:00 alle 19:00.

Sabato 11 dicembre, invece, la mostra osserverà un’ apertura straordinaria, sempre dalle 9 alle 19, in occasione della diciassettesima edizione della Giornata del Contemporaneo. L’evento promosso da AMACI, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani che coinvolge musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista per raccontare la vitalità dell’arte contemporanea nel nostro Paese.

Il titolo della mostra Un caro affettuoso saluto a tutti voi, si riferisce alla frase finale di una lettera spedita da Fabio Mauri ai suoi studenti durante un periodo di lunga malattia, in cui l’artista si scusava per la sua obbligata assenza e li esortava a lavorare e ad andare avanti nei loro progetti. Questa lettera ispira e apre l’esposizione, incentrata sull’intensa attività aquilana dell’artista.

Il percorso espositivo si svolge all’interno del Teatro dell’Accademia e nel nuovo padiglione ABAQ. Nel teatro sono stati raccolti documenti, manifesti, il plastico del teatrino, scenografie, costumi di Gran Serata Futurista 1909-1930, performance realizzata il 4 giugno 1980 al Teatro comunale dell’Aquila con la regia di Giancarlo Gentilucci (docente e regista delle performance di Mauri all’Aquila) e, per la prima volta, sono proiettati i filmati che documentano la versione aquilana dell’opera; quella romana del 1982 accompagnata da un’intervista all’artista, e la versione milanese, sempre nel 1982 (della versione del 1986 a Venezia non esistono filmati ed è da questa data che l’opera non è stata più rappresentata).

Nel nuovo padiglione dell’Accademia, invece, la mostra prosegue attraverso tre sale. Nella prima sono esposti documenti inerenti l’attività di docente di Mauri (telegrammi, testi scritti, etc…) e quella artistica specificamente aquilana come le tesi degli studenti seguite in prima persona da Mauri e una selezione degli scritti dell’artista rivolti ai suoi allievi. Alle pareti prendono posto opere realizzate, ispirate o legate all’attività didattica, come il bozzetto e il video della nota performance del 1971 Che cosa è il fascismo, riproposta nel 1994 al Forte Spagnolo dell’Aquila con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila; tre lavori dal ciclo Ricostruzione della memoria a percezione spenta; la registrazione video di Che cosa è la filosofia, Heidegger e la questione tedesca, concerto da tavolo: performance presentata per la prima volta nel 1989 all’Aquila, presso lo Studio d’Arte Quarto di Santa Giusta curato da Enrico Sconci. Chiudono la prima sala Scuola: un piombo bidimensionale, che fa parte dell’installazione Studenti (1992), non realizzata all’Aquila ma che fa esplicito riferimento al lavoro in accademia, e le fotografie della performane Zaire (1995), che ha per tema la pietas religiosa. La seconda sala ospita il grande plastico della mostra antologica tenuta da Fabio Mauri alla GNAM-Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, che racconta tutta l’attività dell’artista dalla metà degli anni cinquanta fino al 1994, nonché il video girato per questa importante occasione.

Nella terza sala, infine, è ricostruita fedelmente l’installazione ambientale Celestino V, una storia moderna, allestita dall’artista negli ambienti del Forte Spagnolo dell’Aquila nel 2000, in occasione della rassegna Annuale 2000 – Lo scandalo dello Spirito, organizzata da Enrico Sconci e poi riproposta nel 2007 in occasione della Perdonanza Celestiniana di quello presso il Muspac-Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila. L’installazione si compone di ventuno citazioni tratte dai Vangeli, uno schermo monocromo del 1970 con, al centro, una croce spezzata. Il lavoro sintetizza le riflessioni sul tema della spiritualità e della religiosità, presenti in modo più o meno esplicito anche in lavori e scritti precedenti dell’artista ma che qui assumono compiutezza immersiva ed emotiva.

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