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Asl1, Cittadinanzattiva: “Scelta non sia solo partitica”

"La sanità abruzzese non può ridursi ad una mera competizione tra zone della costa e zone interne"

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In merito alla revoca anticipata del direttore generale della ASL1, Roberto Testa, come associazione civica non possiamo far altro che prendere atto di una scelta che ci auguriamo non sia esclusivamente di carattere partitica, ma altresì le ragioni siano altrove.

È quanto si legge in una nota di Cittadinanzattiva Abruzzo APS, firmata dal segretario regionale Paola Federici.

“Possiamo sottolineare come le problematiche irrisolte sia nella provincia dell’Aquila, ma anche a livello regionale siano fin troppo numerose e lo rileviamo ogni giorno nei nostri sportelli dei Tribunali per i diritti del Malato dove ogni giorno volontari attivi si occupano di segnalare inefficienze, risolvere questioni di cittadini che vedono ledere i loro diritti, raccogliere disagi per servizi poco fruibili e soprattutto assumere la posizione di facilitatori tra l’utenza e le ASL”, ha spiegato.

“Negli ultimi tempi però notiamo sempre di più una mancanza di interlocuzione con le istituzioni sicuramente sfiancate dalle incombenze indotte dalla pandemia, ma non giustificabili. Siamo portatori di interessi perché rappresentiamo l’utenza per cui i servizi sono e devono essere organizzati – ha aggiunto – Grazie ad una rete nazionale con la quale ci confrontiamo e coordiniamo sistematicamente possiamo individuare chiaramente i punti di forza e di debolezze dell’organizzazione del sistema sanitario locale ed essere soggetti attivi nel veicolare buone pratiche, suggerire esempi di servizi efficienti, favorire percorsi per l’umanizzazione delle cure, attivare progetti perché tutti abbiano garantito il diritto alla cura“.

“La sanità abruzzese non può ridursi ad una mera competizione tra zone della costa e zone interne, piuttosto un percorso socio-culturale di riorganizzazione dei servizi sia ospedalieri che territoriali che possano essere accessibili a tutti e che garantiscono la cura che non è solo ed esclusivamente quella farmacologica d’urgenza, ma piuttosto un complesso di servizi pluridisciplinari che prendano in carico la persona e non il ‘paziente’. Accogliamo con entusiasmo l’arrivo del direttore neo nominato con il quale avvieremo un rapporto di interlocuzione intenso per affrontare quelle tematiche particolarmente spinose e meritevoli della massima attenzione di cui ci occupiamo già da tempo”, ha concluso.

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