La causa più frequente di soccorso è il trauma, il luogo dove avviene la maggior parte degli interventi la casa, tante chiamate da codice rosso non giustificate dall’effettiva gravità. Sono alcuni degli aspetti che emergono dall’attività del 2022 del servizio del 118 della Asl della provincia di L’Aquila, diretto da Gino Bianchi.
Lo scorso anno gli interventi, in tutta la provincia, sono stati 23.017, di cui 16.230 nella fascia diurna (8-20) e 6787 in quella notturna (20-8).
Prima per numeri la Marsica (9.094 interventi), seguita da aquilano (7.587), Valle Peligna (4.243) e area sangrina (1.640). Il numero più alto di interventi è stato effettuato con ambulanze medicalizzate (11.921). I trasferimenti interospedalieri (da un ospedale all’altro) sono stati 3.046, col maggior numero di richieste dal presidio di L’Aquila.
Dai dati emerge che delle 3.241 richieste di codice rosso inoltrate al 118 solo 1.391 si sono rivelate effettivamente gravi, da cui si deduce che circa i due terzi delle chiamate sono inappropriate. Un dato che renderebbe necessaria un’ulteriore opera di sensibilizzazione della popolazione per evitare di mobilitare, senza un motivo valido, mezzi e personale che vengono così sottratti ad altri interventi.
In questa graduatoria in cima c’è la casa (14.738), seguita dalla strada (2.830), dagli esercizi pubblici (843) e impianti sportivi (444).
Tra le patologie spiccano i traumi (5.371), seguiti da problemi cardiaci (3.541), neurologici (2.600), respiratori (2.017) e via via, staccate, le altre cause.
Gli anni 2020 e 2021 sono stati largamente condizionati dalle richieste legate al covid ma nel confronto dei dati dello scorso anno con quelli del 2019 emerge un incremento di 3.000 interventi.
All’attività di soccorso con ambulanza va aggiunto un tassello molto importante, quello dell’elisoccorso. Lo scorso anno gli interventi di questo tipo sono stati 436, di cui 360 di soccorso primario (compiuti direttamente sul posto) e 76 secondario (trasferimenti).
Il quadro illustrato dà la portata dell’impegno e delle difficoltà del 118 che si trova a operare, in generale, su un territorio molto vasto e poco popoloso come quello della provincia di L’Aquila che, soprattutto d’inverno, rende ancora più complicato il lavoro di operatori che devono lottare contro il tempo per cercare di assicurare la massima tempestività dell’intervento.