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Avezzano si colora di rosa contro il cancro: l’associazione ‘I Girasoli’ dà lezione sulla prevenzione

Ottobre è il mese rosa, il mese dedicato alla prevenzione della salute della donna, pilastro della famiglia. Come, per l’appunto, recita un famoso detto: ’Prevenire è meglio che curare’ e potrebbe essere proprio questo lo slogan dell’iniziativa prevista ad Avezzano venerdì 21 ottobre. L’evento,  promosso dall’Associazione di promozione sociale ‘I Girasoli’, è incentrato sullo screening del carcinoma ovarico e del tumore al seno. L’iniziativa è patrocinata gratuitamente dal Comune di Avezzano, dalla Regione Abruzzo, dalla Camera di Commercio dell’Aquila, dalla Fondazione Carispaq  e dall’associazione Europa Donna Italia, fondata da Umberto Veronesi. Alle 9 e 30 è previsto l’inizio dell’evento, che si prolungherà fino alle ore 17 circa. La manifestazione è aperta ai medici chirurghi, ai ginecologi, alla popolazione e, soprattutto, alle donne che stanno lottando contro il carcinoma.

La preside14650636_1428985423798246_2387777512901847021_nnte dell’associazione ‘I Girasoli’, Benedetta Cerasani, afferma: «Provvederò in prima persona ad illustrare il risultato del progetto iniziato a gennaio, che era stato chiuso nel mese di giugno ma che siamo riusciti, fortunatamente, a rimettere in piedi, nonostante la quasi totale mancanza di fondi. Durante l’evento verranno presentati nuovi livelli di cura e, inoltre, nuovi servizi che l’associazione offrirà nel periodo che va da ottobre a dicembre; servizi che resteranno attivi anche nel corso dell’anno venturo».

«Gli argomenti che verranno trattati – continua la presidente – saranno inerenti sia al carcinoma ovarico sia al tumore al seno. Verrà dato risalto ai medici che interverranno, tra cui c’è la dottoressa Ida Paris, oncologa presso il Gemelli di Roma; Gianluca Di Luigi, medico dell’ospedale di Sulmona, premiato come miglior ricercatore per i suoi studi d’ambito ginecologico. Inoltre ci collegheremo via Skype con la presidente dell’APEO, l’associazione per l’estetica oncologica».

Non si darà spazio, però, esclusivamente ad informazioni tecniche e prettamente medico-scientifiche, che pur verranno fornite nell’arco dell’evento, ma, come informa la presidente dell’associazione, ci saranno vari momenti ‘sorpresa’. «Ci sarà un role playing in cui i dottori dovranno impersonare la parte del paziente e si creerà dunque una originale inversione dei ruoli», aggiunge. Novità è la parola d’ordine dell’evento: si cercherà, infatti, di fare chiarezza su nuove tecniche e cure; a tal proposito si inserirà il contributo di Antonello Fabbri, radiologo dell’Ospedale Civile di Avezzano, teso a spiegare le nuove tecniche di diagnostica.

Un’iniziativa come la seguente è preziosa per la promozione, tra le donne in generale, del concetto dell’importanza della prevenzione. Stare in salute è un qualcosa che, al giorno d’oggi, si dà spesso per scontato. Lo dimostrano i numeri, come Benedetta Cerasani racconta. Risulta essere preoccupante e quasi allarmante, infatti, il dato calcolato durante gli ultimi resoconti relativi alla diffusione di questo male. «Il carcinoma ovarico – spiega – è il quinto tumore tra i cancri assassini, questo perché è un tumore silente, cioè non dà sintomi. Dunque la maggior parte delle donne non si accorge di avere in grembo un carcinoma finché non c’è un’esplosione totale».

C’è un altro detto che recita: ‘La paura fa novanta’, e si potrebbe facilmente pensare che la paura possa, generalmente, portare le donne a fare esami e accertamenti vari che scongiurino ipotetici mali al seno o alle ovaie. In realtà la paura non c’è, e quando arriva è spesso troppo tardi. Il riferimento è indirizzato soprattutto alle giovani ragazze che, preoccupate da aspetti frivoli e poco concernenti la loro salute, trascurano le visite di controllo, nell’ottica di quel senso d’immortalità ed invincibilità che inebria nel periodo d’oro dei vent’anni.

Precisa la donna: «Preoccupa la grande reticenza delle ragazze della fascia d’età compresa tra i 20 e i 35 anni di recarsi dal ginecologo e fare almeno un’ecografia transvaginale ogni sei mesi. Il numero dei casi in cui una donna arriva al polo oncologico del Gemelli in condizioni di cancro ovarico avanzato aumenta sempre più». Inoltre le donne, a detta della presidente, sono spesso restie al controllo autonomo mediante la semplice autopalpazione, pratica, quest’ultima che, «tra l’altro, pur quando effettuata, viene effettuata male; manca – aggiunge – la capacità adeguata di adottare questa semplice tecnica preventiva con il giusto metodo». Il fattore più grave, però, è la mancata importanza che si dà alla prevenzione, come, infatti, la stessa donna aggiunge: «Noi abbiamo distribuito 100 coupon di visite gratuite, ma ne sono rientrati solo 15. Il messaggio che vorrei lanciare, dunque, è questo: fare prevenzione non significa avere un’etichetta, ma significa, bensì, salvarsi la vita». Controllare il proprio benessere fisico è fondamentale per tutelare la nostra persona: bisogna, infatti, indirizzare l’amor proprio su sé stessi. Iniziare, non è poi così difficile: «basta sostituire ad una delle tante manicure che ci si concede un controllo al seno». È una questione di cultura e, al contempo, d’abitudine: bisogna iniziare a considerare una spia d’allarme non solo la barra rossa dell’alimentazione del nostro telefonino, ma anche e soprattutto un gonfiore percepito al seno. Solo imparando ad amarsi, si potrà dare il giusto valore alla vita. (k.s.)

 

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