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Boom del cicloturismo, Abruzzo scommette su riscoperta territorio

Lo scenario del cicloturismo rimane positivo anche nel 2023

Il boom del cicloturismo è un affare miliardario per il nostro Paese con un aumento costante di presenze. Nel 2022 la bicicletta è stata utilizzata da 6,3 milioni di turisti in Italia con un impatto economico di 7,4 miliardi di euro di spesa. E l’Italia, finalmente, seppure in grande ritardo rispetto a molti altri paesi europei, comincia a investire sull’universo bicicletta.

Anche l’Abruzzo scommette sulla riscoperta del territorio investendo su percorsi e cammini e proprio ieri, nell’ambito degli Oscar del cicloturismo, la menzione speciale di Legambiente è stata assegnata alla Regione per Il Cammino d’Abruzzo.

Il Cammino si propone come esperienza più ampia e completa, radicandosi sull’intera regione che percorre integralmente con un circuito di circa 700 chilometri, che si snoda per le quattro province.

Qui il turismo si trasforma anche in una concreta opportunità di sviluppo e rilancio, soprattutto nei territori dell’Appennino centrale e nelle aree del cratere, e proprio per questo, ha fatto sapere il commissario straordinario alla Ricostruzione Guido Castelli, per promuovere e alimentare i Cammini, che rivestono una particolare importanza in questi territori, ci sono risorse per 50 milioni di euro.

Oltre alle aree interne come non citare la Via Verde della Costa dei Trabocchi, la pista ciclopedonale che si snoda sull’ex tracciato ferroviario dismesso, che da Ortona arriva a Vasto costeggiando uno dei tratti più suggestivi della costa Adriatica. E poi ancora la più ampia ciclovia Adriatica e i tanti altri percorsi lungo il territorio regionale.

Secondo lo studio “Ecosistema della bicicletta edizione 2023”, curato da Banca Ifis del cicloturismo vero e proprio, hanno beneficiato in particolare strutture ricettive (1,4 miliardi di euro), ristorazione (800 milioni), abbigliamento (500 milioni) e attività leisure (300 milioni).

La durata media della vacanza a due ruote è stata di 11 giorni. Lo scorso anno il cicloturismo ha prediletto il Nord Italia, con il Trentino-Alto Adige che si è imposto come meta preferita, grazie alla sua leadership nell’accoglienza e alla presenza di piste ciclabili. Analizzando le sole preferenze dei cicloturisti italiani, grande interesse ha ottenuto il Sud Italia, che ha attirato il 18% dei flussi. Lo scenario del cicloturismo rimane positivo anche nel 2023.

Il rapporto di Banca Ifis evidenzia come i ricavi dei tour operator attivi nel turismo a pedali siano attesi in crescita del +15%. A pesare sullo sviluppo futuro del comparto saranno tre elementi: l’aumento della produzione di ebike, l’aumento delle ciclovie (richiesto dal 45% dei cicloturisti) e l’aumento dell’organizzazione dei tour di gruppo, richiesti dal 71% degli stranieri. Ed i Comuni cominciano ad investire sul turismo ma anche più in generale sulla mobilità sostenibile a 2 ruote.

Secondo i dati l’Italia ha una rete di piste ciclabili e di cicloturismo di circa 58.000 chilometri. Ma molta è potenzialità. Sa bene chi va in bici che in molti casi si tratta ancora di percorsi mal segnalati o su strade con molto traffico di veicoli. Ma le cose ora si stanno muovendo. E Antonio Decaro, presidente dell’Anci, che oggi pubblica sul suo sito uno speciale sulla bici, sottolinea le buone pratiche già messe in atto in molte città e l’associazione si impegna affinché la bicicletta diventi sempre di più “uno strumento per la vita quotidiana di tutti i nostri concittadini”.

Il Pnrr, si ricorda, destina 600 milioni di euro al cicloturismo per lo sviluppo di 1.235 chilometri nuove ciclovie turistiche e 565 chilometri nuove ciclovie urbane entro il 2026.

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Redazione IMN