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Caso D’Orazio, c’è la sentenza: 3 anni di carcere

Per i due giovani Mirko Caniglia e Fabio Mostacci, implicati nel processo, è scattata la condanna a 3 anni di reclusione. Il giudice ha riconosciuto il reato di abbandono di incapace. I familiari della vittima, costituitesi parti civili nel processo, sono state rappresentate dall'avvocato Mario Stefano Guanciale.

3 anni di reclusione per i due imputati, Mirko Caniglia e Fabio Mostacci: ieri sera, la sentenza che ha decretato la condanna per i due giovani. E’ stato riconosciuto il reato di abbandono di incapace, con l’aggravante della morte conseguente all’abbandono stesso della vittima.

I familiari di Collinzio D’Orazio, costituitesi parti civili nel processo, sono state rappresentate dall’avvocato Mario Stefano Guanciale.

Tanti, tantissimi i giorni di ricerca: la svolta avvenne quando gli inquirenti ricostruirono gli ultimi attimi di vita dell’uomo, originario di San Benedetto dei Marsi.

Collinzio aveva trascorso le ultime ore della sua esistenza in un bar del luogo.

I due imputati sono stati gli ultimi a vedere in vita il 51enne.

Il Pm che si è occupato dell’inchiesta è il dottor Luigi Sgambati, che aveva chiesto 6 anni.

Il caso tenne il fiato sospeso tutta la Marsica per quasi tre lunghi anni.

Il corpo senza vita dell’uomo di 51 anni venne ritrovato immerso nelle acque del fiume Giovenco, il 23 febbraio del 2019. La sua scomparsa era stata denunciata dai familiari esattamente il primo giorno dello stesso mese.

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