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Ciao Giulia…

Angoscia e tristezza per l'ennesimo femminicidio

A volte snocciolare i numeri non serve a nulla, ma in questo caso devono aiutare a riflettere, nel nostro paese siamo, dall’inizio dell’anno, a oltre 100 femminicidi.

Quella che volevamo raccontare era un’altra storia, per tutta la settimana abbiamo seguito la vicenda della scomparsa di Giulia Cecchettin e del suo ex fidanzato Filippo Turetta, spariti sabato scorso, dopo una cena in un fast food in un centro commerciale, il papà di Giulia dopo qualche ora ha detto che Filippo non si era mai rassegnato alla fine del rapporto.

Abbiamo sperato che quel presentimento che tutti sentivamo fosse sbagliato, che una volta, una sola volta, ci fosse un epilogo diverso, che potesse allontanare quella sensazione di angoscia pensando a Giulia.

Giulia che doveva laurearsi e sua sorella ha messo lo stesso i fiocchi rossi fuori al cancello di casa, Giulia che aveva un sorriso dolcissimo, Giulia che potrebbe essere nostra figlia, nipote, sorella, amica, cugina, Giulia che non meritava di morire così, come non le meritavano le oltre 100 donne morte prima di lei.

Ora è il momento della cronaca, del diffondere come Filippo l’ha uccisa, come se saperlo potesse poi cambiare qualcosa; è il momento di cercare ancora lui, per sapere perchè lo ha fatto, ma qualunque spiegazione non avrebbe alcun senso. Non darebbe sollievo al papà di Giulia, a sua sorella e a suo fratello.

Piccola Giulia, nel cuore di tutti, tanto che sarebbe giusto dichiarare lutto nazionale, perchè Giulia rappresenta quella piccola goccia che fa traboccare un grande vaso, colmo di angoscia, tristezza, rabbia. Nei prossimi giorni si potrà parlare di leggi, di educazione a scuola, di incontri, di difesa, ma oggi no.

Oggi pensiamo soltanto alla piccola Giulia, al suo sorriso, a quella notizia che nessuno di noi avrebbe mai voluto sentire o leggere, pensiamo al dolore che ha provato, alla paura, alla sua ultima reazione per difendersi, da chi, può aver pensato qualunque cosa, non aveva il diritto di interrompere la sua giovane vita.

Non ci possono essere molte parole, soltanto lacrime, dolore, riflessioni, riportiamo questo paese a rispettare le donne, facciamo sì che nessuna famiglia debba piangere come la famiglia di Giulia, che resterà il simbolo di questa battaglia da fare tutti insieme.

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