“Abbiamo avuto un finanziamento per la ristrutturazione e la digitalizzazione delle reti. Contiamo di ridurre le perdite, che attualmente si attestano al 60%, fino al 30% se non al 20%”.
Lo ha detto il presidente dell’Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato dell’Abruzzo (Ersi), Nunzio Merolli, nel corso della prima seduta della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica in Abruzzo, istituita nelle scorse settimane e presieduta dalla consigliera regionale Sara Marcozzi.
“Nessuna delle sei società di gestione idrica – GSA, ACA, SACA, RUZZO, SASI e CAM – ha un ingegnere idraulico; la società CAM si trova potenzialmente a rischio per il proprio futuro; Ruzzo Reti non poteva annunciare né garantire il taglio delle bollette del 10% comunicato pochi giorni fa; per avere tutti i dati contabili da ogni società di gestione, Ersi ha dovuto attendere fino a sei mesi. Questi sono, in estrema sintesi, i principali problemi emersi nella prima seduta della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica in Abruzzo. Un quadro desolante, che certifica l’urgenza di un presidio fisso, in Abruzzo, che si occupi del ciclo dell’acqua. La sola nota positiva riguarda i finanziamenti per la rete idrica che potrebbero garantire una diminuzione drastica delle perdite, con ristrutturazione e digitalizzazione. Tutte questioni su cui torneremo a fare chiarezza da qui ai prossimi sei mesi, il tempo di durata della Commissione”.
Così, in una nota, la presidente della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica in Abruzzo, Sara Marcozzi.
“Sembra incredibile – commenta Marcozzi – ma abbiamo scoperto oggi che nessuna delle sei società di gestione del servizio idrico in Abruzzo ha nel proprio organico un ingegnere idraulico. L’Ersi ne ha uno solo, peraltro, prossimo al pensionamento. Una cosa veramente grave, soprattutto pensando al considerevole numero di dipendenti che queste hanno e, sicuramente, sarà premura della Commissione andare a fondo sulla pianta organica delle società di gestione in Abruzzo”.
“Tra le maggiori preoccupazioni che hanno comprensibilmente i cittadini, specialmente alla luce dell’enorme aumento dei costi delle bollette, c’è il sistema tariffario. E dobbiamo riportare quanto accaduto con la società Ruzzo Reti che, poco più di una settimana fa, ha annunciato un abbassamento delle tariffe del 10%. Ebbene abbiamo scoperto che questa comunicazione sarebbe impropria e priva di qualsiasi certezza. Il motivo è che né Arera né Ersi, che si occupano di stabilirla, hanno fatto le necessarie comunicazioni all’ente. Significa che la Ruzzo Reti, da quanto è emerso, non aveva alcun titolo per dare questa informazione alla cittadinanza in autonomia perché la valutazione finale non risulta essere in capo al gestore”.
“In attesa di approfondire lo stato di ognuna delle società di gestione nel dettaglio, dalla Commissione è emersa la grave situazione economica in cui verserebbe il Cam – prosegue Marcozzi –. Già in amministrazione controllata e su cui grava un impegno di 6 milioni di euro l’anno con cui viene onorato il concordato preventivo, il Cam, a causa dell’aumento dei costi dell’energia elettrica, potrebbe essere sull’orlo del fallimento. Infatti, a fronte di 22 milioni di euro di entrate, sarebbero già stati spesi 16 milioni di euro in bollette elettriche”.
“Devo anche registrare un grave fatto riportato dal presidente Merolli. Ci sarebbero stati casi in cui l’Ersi avrebbe atteso fino a sei mesi per avere tutti i dati contabili dalle società di gestione per svolgere a dovere il proprio compito di controllo. È un tempo evidentemente lungo e inaccettabile, che rallenta tutto il lavoro necessario a tutela dell’acqua pubblica”.
“Voglio infine ringraziare tutti i colleghi Commissari e gli auditi per aver colto il senso con cui ho chiesto l’istituzione della Commissione d’inchiesta. L’obiettivo è quello di abbassare le tariffe, limitare al massimo i disservizi e, soprattutto, fare in modo che l’acqua in Regione Abruzzo rimanga pubblica. Solo con questo spirito collaborativo si possono affrontare criticità così gravi e che riguardano tutti. Senza distinzioni”, conclude Marcozzi.
L’attività del neonato organismo ha preso il via proprio con l’audizione dell’Ersi, di cui sono state illustrate competenze, funzioni e organizzazione. Spazio poi, ai rapporti con le società di gestione idrica – A.C.A. S.p.A., C.A.M. S.p.A., Gran Sasso Acqua S.p.A., Ruzzo reti S.p.A., S.A.C.A. S.p.A. e S.A.S.I. S.p.A. – e agli schemi acquedottistici principali dell’Abruzzo. Oltre al presidente, nel corso dell’audizione ha preso la parola il direttore del Servizio Controllo Analogo, Sabrina Di Giuseppe.
A proposito delle perdite, Merolli ha sottolineato che “l’Abruzzo immette in rete 195 milioni di metri cubi all’anno: se riusciamo a ridurre le perdite avremo un surplus da 60 a 80 milioni di metri cubi annui. Questo – ha detto – sarebbe un risultato importante”.
Il presidente ha poi aggiunto che, a livello ipotetico, “con la riduzione delle perdite potremmo servire un’altra regione come la nostra”.
Nel corso dell’audizione i membri della Commissione hanno posto numerose domande ai rappresentanti dell’Ersi. Tra i temi toccati anche quello dell’aumento dei costi energetici per il sistema idrico.