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Confagricoltura: “Presenza cervi fuori controllo”

Fabrizio Lobene: "Estese aree della regione non possono più essere coltivate"

“È ora di finirla con le grida preventive di dolore lanciate dal WWF Abruzzo sulla decisione della Regione Abruzzo che ha affidato a una società di predisporre il primo piano di prelievo controllato del Cervo” tuona Fabrizio Lobene, presidente regionale di Confagricoltura.

“Questa volta si deve andare fino in fondo perché abbiamo perso troppo tempo andando dietro alle paturnie di questi sacerdoti dell’ambientalismo metropolitano che, pur avendo una miserrima rappresentatività in termini di iscritti (163 iscritti in provincia dell’Aquila e 243 in provincia di Pescara – dati da loro forniti per l’ingresso dei rappresentanti WWF nei comitati di gestione degli ambiti territoriale della caccia ATC-) bloccano ogni iniziativa di buon senso ed in linea con leggi e regolamenti, in barba e in danno dei cittadini, degli agricoltori e dei bilanci regionali”.

Il prelievo venatorio controllato è praticato in molte regioni italiane, anche all’interno delle aree protette. Confagricoltura L’Aquila ricorda che il 30 aprile 2022, organizzato dal Parco Naturale Sirente Velino, si tenne, a Fagnano (AQ), un convegno con i principali esperti italiani del settore sulla gestione del cervo nei parchi e nelle aree rurali. In quella occasione il Dott. Luca Pedrotti, che si occupa della ricerca scientifica e dei monitoraggi faunistici nel Parco Nazionale dello Stelvio, illustrò le problematiche della proliferazione incontrollata dei cervi ed il percorso, fatto da quel parco, per affrontare il fenomeno e introdurre le azioni necessarie, compreso il prelievo venatorio, per ridurre i danni causati dall’animale.

“Le azioni messe in campo dall’assessore Emanuele Imprudente vanno nella giusta direzione e trovano la nostra condivisione. Le norme ci sono, abbiamo finalmente il piano faunistico venatorio a cui si dovranno affiancare gli studi e i censimenti perché occorre riportare la fauna selvatica verso una densità sostenibile e coerente con la presenza delle attività umane ed occorre fare presto”, afferma Fabrizio Lobene, “se al WWF sembrano troppe le risorse assegnate alla Cooperativa Dream per la predisposizione del piano ed all’avvio del programma di controllo dei cervi, i cittadini abruzzesi sono molto curiosi di conoscere, in dettaglio, le spese dei molti progetti gestiti dalle aree protette con fondi regionali, nazionali ed europei e, soprattutto, quali i risultati conseguiti per l’ambiente. Dico basta a queste distorsioni democratiche dove un manipolo di cittadini con saccente sicumera e con l’occupazione di tutti gli spazi della comunicazione, ma incapaci a riunirsi in un partito politico, vogliono avere la meglio su milioni di persone che non hanno le loro stesse idee che danneggiano la libertà di impresa di centinaia di migliaia di agricoltori”. Conclude il Presidente Lobene

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