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Cosa ‘eredita’ la nuova legislatura

In quattro anni si sono succeduti tre diversi governi, sostenuti da altrettante tre diverse maggioranze

La XVIII legislatura si chiude in anticipo rispetto alla scadenza naturale (ha infatti avuto inizio il 23 marzo del 2018 con la prima seduta di Camera e Senato). La XIX avrà inizio ufficialmente giovedì prossimo, 13 ottobre, quando si riuniranno per la prima volta i due rami del Parlamento. In questi quattro anni si sono succeduti tre diversi governi, sostenuti da altrettante tre diverse maggioranze: il governo Conte I, sostenuto dalla cosiddetta maggioranza giallo-verde, ovvero Lega e Movimento 5 stelle; il governo Conte II, sostenuto da una maggioranza giallo-rossa, composta da Pd, M5s, Italia viva e Leu.

Infine, il governo Draghi, di unità nazionale, sostenuto da un’ampia ed eterogenea maggioranza (tra i partiti maggiori Pd, M5s, Iv, Leu, Forza Italia e Lega). Diversi i provvedimenti adottati nel corso della legislatura appena terminata, soprattutto di iniziativa governativa.

Ma sono altrettanti i provvedimenti che la nuova legislatura si troverà ad ereditare, sia perché alcuni sono rimasti nel limbo tra la fine del governo e le elezioni politiche, sia perché la maggioranza ha faticato a trovare un’intesa, avendo posizioni diverse e distanti al suo interno.

Tra i principali dossier che la prossima legislatura potrebbe dover affrontare c’è innanzitutto la delega fiscale, arenatasi al Senato dopo il via libera della Camera: al suo interno un nuovo step della riforma del fisco, ma anche la riforma del catasto, osteggiata dalle forze di centrodestra. Sempre in tema fiscale c’è l’annosa questione del taglio del cuneo, che il governo Draghi si apprestava a varare ma poi è stata travolta dalla caduta dell’esecutivo.

Tra i primi provvedimenti, poi, che il nuovo Parlamento dovrà esaminare figura il decreto Aiuti ter, licenziato dal governo Draghi, e il possibile nuovo decreto per l’invio di armi all’Ucraina.

Sempre ‘ereditata’ dalla vecchia legislatura, la nuova dovrà affrontare la questione delle pensioni, con la riforma Quota 100 varata dal primo governo Conte che scade a fine dicembre. Anche il Reddito di cittadinanza potrebbe interessare la nuova legislatura, con una revisione della misura (se non la sua cancellazione), come prannunciato dal centrodestra durante la campagna elettorale.

Da affrontare, poi, il tema dei bonus e, soprattutto, del Superbonus edilizio. Altro dossier ‘delicato’ quella sulla flat tax: approvata nella scorsa legislatura la riforma relativa agli autonomi, ma mai portata a suo finale compimento, il centrodestra finora ha sempre spinto – in particolare la Lega – per una riforma più complessiva. C’è poi il dossier sull’Autonomia differenziata: a un passo dall’approvazione è rimasta nel limbo ma, visto il pressing della Lega, è ipotizzabile che la nuova legislatura torni ad occuparsene.

Tra i provvedimenti rimasti ‘appesi’ anche la legge contro l’omofobia, la legalizzazione della cannabis, il fine vita e le nuove norme sulla cittadinanza. Tutte materie di iniziativa parlamentare contro cui si è battuto il centrodestra e che, quindi, difficilmente saranno al centro dei lavori parlamentari della nuova legislatura.

Tra i principali provvedimenti adottati nella scorsa legislatura durante il governo Conte I va ricordata la cosiddetta ‘Spazzacorrottì, ovvero il ddl Anticorruzione, la riforma della legittima difesa, i decreti Sicurezza (poi modificati durante il Conte II), il Reddito di cittadinanza. ‘Figlio’ del governo Conte II ma il via libera definitivo è arrivato durante il governo Draghi, è invece il provvedimento che ha introdotto l’Assegno unico per i figli; tra i provvedimenti varati sotto il secondo governo Conte vanno poi ricordati il taglio del numero dei parlamentari (ma non le altre riforme costituzionali ad esso correlate), il decreto Semplificazioni, e i vari decreti a sostegno di famiglie e imprese a seguito della pandemia da Covid.

Tra i principali provvedimenti approvati durante il governo Draghi c’è la nuova legge sulla concorrenza (anche se dal provvedimento è stata stralciata la parte relativa ai taxi, mentre sarà da attuare quella sulle concessioni balneari). Approvata anche la riforma degli appalti pubblici e le riforme del proccesso penale e civile (tutti provvedimenti che rientrano tra le riforme da realizzare all’interno del Pnrr). Poi, con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina e l’esplodere della crisi dovuta al caro energia, il Parlamento nell’ultimo scorcio della legislatyra è stato per lo più impegnato con l’approvazione dei vari decreti Aiuti.

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