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Costa dei trabocchi, Paolucci: “La via verde non si tocca”

"No alle privatizzazioni calate dall’alto, la natura dell’Abruzzo non è di proprietà del centrodestra"

COMUNICATO STAMPA

 

“No forte e chiaro al tentativo di privatizzare la Costa dei Trabocchi contenuto nell’emendamento della maggioranza prima presentato e poi rinviato al prossimo Consiglio regionale, calato dall’alto dal centrodestra senza alcuna condivisione. Lo ribadiremo ad ogni occasione dentro e fuori dall’aula semmai dovesse tornare in discussione questa nuova “sveltina” ambientale del governo Marsilio. Una bruttissima cosa sia per il metodo, visto che la si voleva passare l’ultimo giorno utile e nell’ultimo Consiglio regionale della legislatura, senza alcun confronto con le associazioni di categoria, né con il presidente della Provincia di Chieti e né con i sindaci e sia nel merito, perché non è possibile nessuna verifica sull’effettiva apertura degli esercizi commerciali, in quanto le leggi europee e nazionali sulla libera concorrenza non lo permettono più. Marsilio ritiri questo provvedimento iniquo e dannoso per il bene pubblico”, duro il commento del capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci, che annuncia mobilitazione.

“Siamo pronti a fermare questo nuovo e immotivato scempio all’ambiente ad opera del centrodestra, che non nasce da un momento all’altro, né dagli uffici, visto che la Lega ha fatto girare messaggi eloquenti su un emendamento che vede tutti d’accordo perché tutti lo conoscevano, tranne chi invece avrebbe dovuto – rimarca Paolucci – . Dopo l’attentato ai confini della riserva del Borsacchio, portata a termine dalla maggioranza notte tempo durante la seduta di bilancio, salviamo l’Abruzzo e il territorio della Costa dei trabocchi dall’ennesima ipoteca sugli abruzzesi. L’azione della Giunta Marsilio apre le porte ad un’occupazione del suolo di fatto indiscriminata, a vantaggio di chi vuole acquisire posizioni di privilegio nello sfruttamento economico dell’area costiera che invece andrebbe rispettata, tutelata e valorizzata, limitandone una progressiva snaturalizzazione. Non è questo il metodo, le proposte devono avere un percorso trasparente e democratico e devono poter essere discusse con tutti i soggetti istituzionali e territoriali portatori d’interesse, non così come si è provato a fare oggi. La nostra Costa dei Trabocchi sta crescendo in visibilità e frequentazione grazie al lavoro della Provincia di Chieti e delle istituzioni che vi si affacciano, la Regione deve fare filiera e non marketing con il patrimonio d’Abruzzo, promuovendolo, ma non svendendolo per fare cassa. Ci opporremo con ogni mezzo, non solo per ragioni ideologiche, ci meraviglia, anzi, che le forze politiche di maggioranza avallino tale mercimonio, ma soprattutto per ragioni legate alla sostenibilità e alla fruibilità di tanta bellezza che non deve essere gestita da pochi, ma deve essere e restare di tutti”.

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