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Covid: Aleandro Mariani si fa portavoce del settore dello spettacolo

Il Cantante Lirico: "Un settore dimenticato"

Il Cantante lirico Aleandro Mariani, dopo aver rappresentato e portato al mondo intero insieme a numerosi altri colleghi il Made in Italy della Cultura, ha deciso di scrivere una lettera aperta volta a tutti gli Italiani e a gli organi di governo della penisola. L’artista ha definito quello dello spettacolo un “settore dimenticato”, escluso dai provvedimenti adottati per l’avvio della fase 2.

“Apprendo con molto rammarico – si legge nella lettera indirizzata agli organi di governo italiani – il tacito silenzio da parte delle istituzioni Nazionali, locali ,nonché regionali di tutta Italia ,sui lavoratori dello spettacolo. D’altra parte già sapevo che chi produce cultura ed emozioni non è considerato molte volte come un vero lavoratore. Spesso quando dico di essere un cantante o un artista, musicista, in molti mi rispondo: ma di lavoro che fai?

Eppure credevo che almeno gli uomini e le donne che rappresentano ministeri, assessorati, partiti, avessero una minima conoscenza su quello che è il nostro lavoro, ma forse chiedo troppo… Oggi siamo quasi a due mesi di chiusura totale, l’unica risposta che il governo ci ha saputo dare è il contentino dei 600€, aggiungendo una possibilità di indebitarci con garanzie statali. Diciamo che questo potrebbe in qualche modo aiutarci, assolutamente; ma domani quando finiranno questi “ ammortizzatori” che cosa faremo?

Il Teatro, i palcoscenici, le feste in generale come si faranno? Gli artisti autonomi che vivono alla giornata,che cosa faranno?

Nell’ultimo intervento del Premier Giuseppe Conte, quando ha definito l’inizio della seconda fase, cioè la riapertura, si è parlato di tutti…. Ma non di noi!!

Ora si parla di una possibile apertura dei teatri, il primo ad annunciarlo è stato il Teatro alla Scala di Milano, a settembre sembrerebbe. Bene! almeno la faccia agli occhi mondiali la salviamo… E gli altri teatri “minori”che cosa faranno? Quanti cast ci saranno? Le regie come si faranno?a due metri di distanza?e i contratti cancellati?

Chissà, se un giorno torneremo ad emozionarci veramente, respirando la stessa aria e guardandoci negli occhi pieni di emozione, rivivendo il contatto, la vicinanza… io lo spero veramente!! anche perché non riesco ad immaginarmi un futuro monocromatico, senza colori; per me i sentimenti e le emozioni so i veri colori della vita.

Queste sono mie semplici riflessioni, ed anche, se non me ne vogliate ,questo è uno sfogo, su quello che vivono migliaia di persone quotidianamente, abbiamo soltanto punti interrogativi davanti ai nostri occhi.

I nostri teatri, le orchestre in generale , ma anche tutte quelle attività subordinate al teatro e allo spettacolo,sono ormai ridotte all’osso con gli innumerevoli tagli economici che hanno subito in tutti questi anni; l’unica cosa certa che abbiamo in teatro, sono le passerelle dei vari rappresentanti politici e istituzionali ,che puntualmente non mancano “ a gratis però”.

Spero che qualcuno mi sappia rispondere con fatti e non con pacche sulle spalle, certamente capisco la difficoltà che stiamo vivendo e neanche pretendo che il mio settore sia ritenuto indispensabile, ma siamo veramente stufi di essere trattati come numeri,di essere usati, sfruttati e sotto pagati. Eppure De Gregori nella sua canzone diceva: “La storia siamo Noi, attenzione, Nessuno si senta escluso.”

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