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Fucino: Berardinetti, “Sottratti fondi nel silenzio di tutti”

Il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, ex assessore della Giunta D’Alfonso, commenta la rimodulazione dei fondi Masterplan per lo sviluppo del Fucino e della rete irrigua e punta il dito contro “il silenzio che ha accompagnato questa dubbia operazione”.

“Circa 46 milioni di euro, dei 50 destinati al progetto della nuova rete irrigua del Fucino, sono stati utilizzati per l’emergenza Coronavirus in Abruzzo, un’operazione passata grazie al silenzio dei consiglieri regionali marsicani”.

Così il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, ex assessore della Giunta D’Alfonso, commenta la rimodulazione, avvenuta attraverso il decreto Rilancio, dei fondi Masterplan per lo sviluppo del Fucino e della rete irrigua.

Per Berardinetti, che ha fortemente voluto il maxi progetto firmato dall’allora consigliere regionale Maurizio Di Nicola, già sindaco di Pescina, “si tratta di una mossa vergognosa che avrà pesanti conseguenze su tutto il territorio della Marsica”.

“La Regione avrebbe potuto scegliere di reperire i fondi necessari per l’emergenza Covid-19 da qualche altra parte, magari interessando anche altri territori abruzzesi”, ha spiegato.

Inoltre, “50 milioni non sono pochi e da amministratore posso assicurare che è davvero complicato l’iter: Una volta spostate le risorse non è semplice renderle disponibili, soprattutto a stretto giro – ha aggiunto -. È un progetto nato nell’era del governatore Luciano D’Alfonso e che si trovava in una fase avanzata dopo anni di stallo. Oggi ci troviamo nuovamente in una situazione totalmente al palo”.

Dunque, secondo Berardinetti, “tutti i nostri sforzi sono stati vanificati”.

“In poche mosse sono stati cancellati i risultati ottenuti dai tavoli romani a cui ho preso parte, insieme a Di Nicola e all’ex presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio”.

Il sindaco di Sante Marie ha puntato il dito contro “il silenzio che ha accompagnato questa dubbia operazione” e ha sottolineato che al momento “nessuno ha contestato quanto fatto”.

I ritardi nell’avvio dei lavori sono comunque da ricercarsi, per Berardinetti, in una modifica del progetto che ha rallentato l’intero iter.

“Sono anni che si attende il completamento di quest’opera, sicuramente strategica per tutto il territorio abruzzese, non solo della Marsica, ma ad oggi siamo ancora alle battute iniziali – ha concluso – Il rischio che questi soldi vengano persi c’è e non possiamo permetterlo”.

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