“Neanche il regime spagnolo del ‘600 arrivò a tanta protervia. Il sindaco dell’Aquila Biondi crede di esercitare l’arroganza del potere anche con chi, come il sottoscritto, non fa parte della sua cerchia di sottoposti. Si sbaglia!”.
Questa la replica del sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, alle dichiarazioni del presidente del Comitato ristretto dei sindaci e primo cittadino dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
“In merito alla convocazione del Comitato ristretto dei Sindaci – prosegue – era stato richiesto da me lo scorso 14 marzo, subito dopo quello fatto a Pescina in cui venne a sbandierare la ‘presa in giro’ dei 20 posti di lungo-degenza assegnati a quello ‘stabilimento’, accorpato all’ospedale di L’Aquila. Poi è stato sollecitato dal sindaco di Avezzano lo scorso 24 aprile. Ad entrambe le richieste si è degnato rispondere il 19 maggio. Questo è il rispetto che ha per la Marsica e per i colleghi amministratori”.
“Non so a cosa è abituato Biondi ma a Tagliacozzo e in Marsica teniamo assemblee istituzionali civili e proficue, senza aver paura della presenza di cittadini e senza sentire il bisogno di tenerle nascoste ai cittadini”.
“Un comportamento indecente e grottesco, quello del sindaco Biondi, che prima mi fa chiedere dalla sua segreteria di invitare sindaci e di fare pubblicità all’evento e poi cambia idea, smentendo i suoi collaboratori, minacciandoli addirittura di licenziamento e spostando il Comitato ristretto convocato per le problematiche dell’Umberto I da Tagliacozzo all’Aquila, piccato delle modalità organizzative da lui stesso suggerite. Neanche i capricci di Miranda Presley in ‘Il diavolo veste Prada’”.
“Sarei il Masaniello marsicano? Ne sono onorato! Almeno il pescivendolo di Amalfi ebbe il coraggio di rivoltarsi contro i soprusi del regime spagnolo nei confronti del popolo napoletano. Se conoscesse la storia il sindaco dell’Aquila, avrebbe potuto usare altri esempi per insultarmi”.
“Biondi ha perso l’ennesima occasione per dimostrare di essere imparziale e di tutelare i servizi del territorio provinciale, specialmente i servizi sanitari. Ha palesato così, con uno stupido pretesto, di sfuggire alla discussione per evitare che il Presidio riabilitativo di Tagliacozzo venga soppresso. Evidentemente anche lui non ha argomenti adeguati e fa scudo per gli interessi partitici e privati che sottendono alla cancellazione dell’Umberto I”.
“Al sindaco di Avezzano, membro effettivo del Comitato ristretto dei sindaci l’onere di difendere ora in quella sede le strutture ospedaliere della Marsica nella loro integrità, onde evitare ulteriori depauperamenti del territorio e con la speranza che la mediazione da lui auspicata non sia inficiata dal baratto di servizi essenziali con ‘promesse marsiliane’ di tour ciclistici del Fucino”, conclude.