COMUNICATO STAMPA
C’è un chiaro disegno nel progetto di riposizionamento degli antichi candelabri in punti strategici della facciata dello storico Palazzo comunale. Un disegno che si abbina perfettamente alla volontà di questa amministrazione comunale di recuperare e valorizzare l’identità comunitaria, riattivando in città tutti i simboli di una storia che c’è, ma che forse, ancor oggi, si vede poco.
Nei giorni scorsi, un altro passo è stato compiuto in questa direzione: è stata, difatti, ultimata l’operazione di ripristino dei candelabri legati ai primi anni di vita della casa comunale, studiata dall’architetto Raffaele Bultrini e progettata subito dopo il sisma del 1915. È stato il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, ad “accendere” l’idea, per dare ancora più evidenza all’anima storica della prestigiosa sede principale della politica cittadina. Negli incavi, sono stati trovati addirittura dei residui di cera dagli operai; inizialmente, la facciata veniva illuminata tramite l’accensione delle candele, vi era un addetto preposto al compito. Dagli anni ’20, quelle luci non furono mai più accese. Fino ad oggi.
L’effetto “illuminazione” sarà lo stesso, ma il meccanismo sarà diverso, a corrente. I candelabri, otto nella parte alta della facciata e quattro in prossimità delle colonne, sono stati già tutti posizionati: in questo modo, si andrà ad accrescere ancora di più il valore storico della “casa dei cittadini”. L’iniziativa va di pari passo con l’installazione e la messa in funzione degli orologi – così come da progetto originale – in nicchie già esistenti e predisposte.
In questo caso, i lavori, in collaborazione con la Soprintendenza, potrebbero partire proprio in occasione del prossimo 2 giugno, Festa della nascita della Repubblica italiana. Verranno associati a due piccole campane civiche in bronzo, che rintoccheranno per ogni nuova nascita in città.